martedì 1 dicembre 2009

BEYOND YE GRAVE - Raping The Creation Of God


Informazioni
Gruppo: Beyond Ye Grave
Anno: 2009
Etichetta: Cold Breath Of Silence
Autore: M1

Tracklist
1. Crucified Jesus Fucking Christ
2. Eden Serpent’s Curse
3. Leper Exile
4. Rege Satanas
5. Beyond The Seventh Sphere
6. Genocide Celebration
7. S.A.T.A.N.
8. To Slay The Holy

DURATA : 33:36

E’ sempre piacevole ricevere delle sorprese inaspettate, specie in campo musicale quando talvolta si è “costretti” a sorbirsi per dovere di recensione gruppi non proprio notevoli o interessanti. I Beyond Ye Grave giungono dalla Russia, precisamente da Zhukovsky nella regione di Mosca e “Raping The Creation Of God” rappresenta l’esordio su lunga distanza per l’accoppiata composta da Hater (voce e chitarre) e Inquisitor (chitarre e basso). L’indicazione geografica in questa occasione però non è rilevante per inquadrare la proposta della band, infatti il black metal suonato dai nostri è di chiara ispirazione svedese, richiamando alla mente i lavori più grezzi dei Dark Funeral e dei Marduk.

Avremo quindi a che fare con una batteria lanciata a mitraglia che macina un continuo di devastanti blast-beat per sostenere quel classico riffing gelido ed affilato ma capace anche di aprirsi a piccole a dosi di melodia più o meno accentuate e fondamentali per donare una propria specificità alle tracce. A questo proposito la doppietta iniziale è il miglior biglietto da visita che i russi potessero presentare: “Crucified Jesus Fucking Christ” piazza il proprio momento epico/melodico all’interno di un rallentamento che dona varietà al brano, mentre “Eden Serpent’s Curse” è più canonica e non smette un secondo di picchiare. In sede vocale Hater non si avvale solamente dello scream ma anche del growl col quale gioca sul contrasto fra riff stridenti e taglienti e tonalità più basse, come fa ad esempio Emperor Magus Caligula, nonostante una produzione abbastanza grezza privilegi a livello di chiarezza (ma non di volume) le linee di chitarra. Il disco scorre con grande fluidità sfoderando una staffilata dopo l’altra e la sola strumentale “Beyond The Seventh Sphere” permette di tirare il fiato per qualche istante prima che “Genocide Celebration” torni al massacro pur risultando in alcuni frangenti leggermente caotica e probabilmente la meno ispirata del lotto.

Le basi di partenza di questo progetto sono quindi davvero interessanti ed i margini di crescita sono legati in primis al rendere più incisive le parti meno tirate come ad esempio l’incipit di “Leper Exile” e nel contempo a personalizzare un po’ la proposta, senza dimenticare l’utilizzo di scelte differenti in fase di produzione. Trattandosi comunque di un debutto il giudizio non può che essere positivo: pollice alto per i Beyond Ye Grave!

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