Gruppo: On-Off
Anno: 2010
Etichetta: Steamroller Records
Contatti: www.myspace.com/onoffrock
Autore: Mourning
Tracklist
1. Ribcrasher
2. Rockin' Blood
3. It's Hard To Break Me
4. Nasty Rhythm
5. Com'On Baby
6. I'm A Shooter
7. Seven
8. Don't Bite
9. Steamroller Blues
10. Let Me Play My Stuff
DURATA: 41:22
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Perché dico questo? Appena inserito nel lettore il disco il sound intramontabile di Angus Young e soci è entrato in casa con l'energia e il divertimento annesso che solo un certo tipo di hard/rock riesce a regalarti.
In effetti la band era nata come un tributo agli storici Ac/Dc da cui ha appreso la vitalità e come creare brani semplici, dai tratti anche lineari ma che diano la possibilità di scatenarsi cantando a squarciagola i ritornelli o godendosi gli assoli veramente ben fatti.
Cos'è "Ribcrasher"? Un album di quelli che una volta messo su ti chiede solo d'esser ascoltato senza pensiero lasciandoti trasportare dalla natura accattivante e old delle composizioni che coniugano seventies ed eighties sound in maniera stupenda.
Prendete a esempio canzoni quali "Com'On Baby" e "Don't Bite", quelle che più differiscono dalle altre per carattere, la prima infila dentro un'apertura in pompa magna e un attimo di tranquillità melodico arpeggiato a metà del corso, l'altra invece sembra esser in parte figlia dei Led Zeppelin di "Physical Graffiti" (1975).
Il resto del platter è però materiale che fa della sezione ritmica quadrata e cazzuta, del riffato travolgente ("Nasty Rhythm" ha qualcosa e forse più di "Riff-Raff") e tanta adrenalina l'asse portante su cui far ruotare il disco infilando brani come "Rockin' Blood", "I'm A Shooter", il fantastico blues di "Steamroller Blues" e una "Let Me Play My Stuff" impreziosita dall'armonica di Davide Speranza che ti fanno dire: "cazzo un po' di sano rock'n'roll come si comanda".
Si percepisce che i ragazzi siano molto liberi e istintivi nel comporre, non sono uno stupido clone degli Ac/Dc (sì sono uno di quelli che ritiene gli Airbourne solo delle copie sbiadite della formazione madre per quanto validi), c'è voglia di guardarsi intorno e l'inserire alcune varianti allo standard sound degli australiani n'è una prova.
Grinta, genuinità e l'esser privo di fronzoli sono sicuramente punti che fanno superare a pieni voti la prova ascolto.
Non sono uno che ama cercare il pelo nell'uovo soprattutto quando un album come "Ribcrasher" riesce nell'arduo compito di star su per tre-quattro passaggi consecutivi nel mio stereo, cosa che succede ormai davvero di rado.
Il debutto degli On/Off è un lavoro coi fiocchi non fatevelo scappare.