Gruppo: Floorshow
Titolo: Son Of A Tape
Etichetta: Bloodrock Records
Provenienza: Italia
Contatti: myspace.com/floorshowmusic
Autore: Mourning
Tracklist
1. Playback
2. Meet The Monsters
3. The Agony Of A Ballet
4. No Contact
5. Total Recall
6. Fortress
7. Shestaya Chast Mira
8. Sometimes I Forget
9. Confidence
10. Paranoia Paradise
DURATA: 35:29

Trentacinque minuti tutt'altro che raffinati quelli che ci vengono spiattellati, tanta adrenalina, emozioni contrastate che sprigionano quell'alone nero e decadente caratteristico del periodo eighties si fanno strada in una tracklist colma di episodi che scuotono l'interesse partendo in quarta con la sfuriata punk di "Playback", accattivando con le melodie consumate dalla sofferenza inquietante di "Total Recall", mostrando la parte melanconica obliante che rendeva uniche le prestazioni dei Joy Division in "Fortress" e pescando dal proprio passato attingendo dal secondo ep omonimo da cui vengono estratti i brani "The Agony Of Ballet" e "No Contact" con quest'ultima che riporta alla mente le sonorità dei "veri" Christian Death.
E' volutamente anacronistico, retrò ma con gusto "Son Of A Tape", esalta il malessere di una generazione, quella ottantiana che continua ad avere fedeli proseliti e canzoni come "Meet The Monsters" e "Sometimes I Forget" attraversate da influssi carichi di alienazione mentale e continuo disagio rincarano la dose d'instabilità che dopo aver raggiunto l'apice dei propri effetti scema con le ultime note di "Paranoia Paradise" rivisitazione della canzone incisa originariamente da Wayne County & the Electric Chairs band americana che non vide mai pubblicati nella terra d'origine, i puritani U.S.A., i propri album, fu la piovosa Londra ad ospitare la formazione capitanata dal transessulae Wayne conosciuto più tardi come Jayne County.
I Floorshow e "Son Of A Tape" sono ciò che gli appassionati di death rock e post-punk cercano, quattro musicisti compositivamente ispirati e con una spiccata personalità e un lavoro che scorre genuino ed è perfetto oltre che da ascoltare, da ballare, non vi resta dunque che farlo vostro.