Pagine

lunedì 14 novembre 2011

FYRNASK - Bluostar


Informazioni
Gruppo: Fyrnask
Titolo: Bluostar
Anno: 2011
Provenienza: Germania
Etichetta: Temple Of Torturous
Contatti: www.myspace.com/fyrnask
Autore: Akh.

Tracklist
1. At Fornu Fari
2. Evige Tier
3. Eit Fjell Av Jern
4. Ein Eld I Djupna
5. Die Firnen Tiefen
6. Bergar
7. Ins Fenn
8. Bluostar
9. o o o

DURATA: 57:15

Incomincio con una piccola premessa, ho ricevuto da analizzare questo album in estate, ma per scelta personale di valorizzare le etichette che investono ancora in promo e formati fisici (e perciò danno fiducia alla nostra serietà), solo adesso mi accingo a scrivere le mie "modeste" opinioni. Se l’anno scorso in ambito Ambient Black Metal uno scossone mi era stato generato dal lavoro dei Borgne (per quanto gli svizzeri abbiano una componente più industrial che qui è totalmente assente), posso tranquillamente dire la medesima cosa per quanto riguarda l’esordio dei Fyrnask, progetto tedesco partorito dalla mente di Fyrnd.

Le coordinate musicali si spingono verso le sonorità care al binomio Paysage D’Hiver/Darkspace; il tutto rivisitato in chiave interiorizzata e personalizzata, sempre rimanendo nei confini segnati dai capi scuola eppur aumentando il carico passionale e rituale della proposta donando quella luce fulgida che segna l’arrivo di grandezza.

Le differenze dal buon demo "Fjoevar Ok Benjar" rilasciato lo scorso anno si notano immediatamente (che le forti influenze norvegesi che questo aveva si sono dileguate se non in vaghissime reminiscenze, tipiche del genere, di scuola Burzum), in quanto la parte più atmosferica e cupa viene partorita dai synth che prendono campo ampiamente in questo lavoro ("De Firnen Tiefen" o "o o o"), ricreando una sorta di dualismo fra la vena più elettrica e quella più sintetica, come se ci fossero due realtà a confronto che si avviluppano intrecciando assieme le loro personalità, un tutto duale che è comunque molto omogeneo musicalmente, intenso, distaccato, selvaggio, e simbolico.

Il riffing è sempre ad altissimi livelli ed anche il variare della batteria in tempi dal dilatato al fortemente accelerato dona spessore alle varie canzoni che fanno del feeling l’arma vincente di questo cd; basti ascoltare l’opener "At Fornu Fari" con i suoi accenni marziali e l’attacco impetuoso della seguente "Evige Stier" per scoprire le velleità di Fyrnd, a cui non manca una vena melanconica e struggentemente poetica (anche qui da notare gli inserimenti in clean vocals su cui si appogiano lievi chitarre acustiche unite alla robustezza delle asce, che mi ha riportato alla mente alcuni accenni del primo Ulver o le parti acustiche degli Empyrium piu’ silvestri), il tutto inserito in dieci minuti da ascoltarsi senza batter ciglio come dimostrano pure le lunghe "Bergar", "Ins Fenn" e "Bluostar".
Ogni secondo è un vibrare di emozioni, sia che si tratti di parti ambientali, che di sfuriate feroci, sia che la voce tagliente vi accompagni nelle sofferenze nel sacrificio del dolore, sia che venga contemplato e giudicato dalle parti espresse dalla voce pulita; in ogni drappeggio delle atmosfere ricreate, tutto è da brividi.

Le parti più istintive ed aggressive si sovrappongono a profonde dilatazioni in cui il cuore cessa di esistere, divenendo una pulsazione unica con il cosmo, un tutt'uno fra creazione e creatura, torrido e gelo, carne e spirito.
Il tempo non è nulla, è il lento cadere di una foglia, ma gli darà ragione.

Dopo i Midnight Odyssey non posso far altro che consigliarvi di procuravi anche questi Fyrnask, se doveste rimanere delusi significa solamente che l’Ambient B.M. non è assolutamente un genere fatto per voi; perchè certi gioielli sono innegabili e "Bluostar" è sicuramente fra le migliori uscite dell’anno (e non) in senso assoluto.

Capolavoro!