Gruppo: Ivy Garden Of The Desert
Titolo: Docile
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Nasoni Records
Contatti: myspace.com/ivygardenofthedesert
Autore: Mourning
Tracklist
1. Ivy
2. Enchanting Odyssey
3. Hang Glider
4. I
DURATA: 38:08

L'influenza predominante dei Kyuss che si fonde con quella dei Fu Manchu nella fasi più "vibrate", la psichedelia di Nebula e Colour Haze si amalgama dolcemente affievolendo l'atmosfera, dilatandola, facendo filtrare al suo interno quel sentore che ti porta a dire: "evvai col trip!", in pratica una figata.
Quattro brani nei quali le lunghe parti strumentali regolano gli umori e i cambi di movenza, è ben chiara la strada volutamente intrapresa da Diego (chitarra e voce), Paolo (basso) e Andrea (batteria), suonano ispirandosi sì ai maestri del genere senza però negarsi sprazzi di personalità.
Il percorso prende il via con "Ivy", il pezzo è decisamente space oriented, le caratteristiche portanti del sound, a iniziare da un operato di basso presente, seducente e dall'ottimo uso fatto delle linee melodiche proposte dalla sei corde, fuoriescono sprigionando passionalità con la successiva "Enchanting Odyssey" che riprendendone appieno il mood vede stavolta anche la voce di Diego a presenziare poggiandosi con delicatezza sul riffing.
Non c'è nessuna forzatura, è un flusso che scorre libero e placido ma non è proprio il mare quieto e piatto a far correre i peggiori rischi?
Non è di pericoli ovviamente che parlo, più che altro di mutamenti, il set acustico di "Hang Glider" e la piacevole intromissione del violoncello forniscono una variante inattesa, un momento ancor più intimo nella già intensa ricerca intimista delle due canzoni antecedenti.
Si torna però a calcare il territorio conosciuto con la conclusiva "I", probabilmente sofferente di una forma "standard" al cospetto di ciò che si è potuto ascoltare sino a qualche istante prima, si ha comunque a che fare con una buonissima interpretazione dello stile stoner/psych con tanto di venature progressive ed è inutile negarcelo, si è appassionati di musica? Il clichè quando composto ed eseguito in maniera brillante "ce piace".
Inutile dire che la Nasoni non rilascia dischi a caso, inutile dire che la produzione è di buon livello e supporta con buona qualità la resa strumentale, quello che manca ancora è quella famosa spallata, quel cosiddetto quid che dona al sound una propria riconoscibilità tanto da portarti a pensare: ecco, sono gli Ivy Garden Of The Desert.
Non si può ottenere tutto e subito, ci sono vicini, sono promettenti e non posso far altro che consigliarvi in primis l'ascolto e l'acquisto di "Docile" in attesa di poter ricevere un' ulteriore conferma di valore con il prossimo lavoro in studio, supportiamoli.