Gruppo: Leper Divine
Titolo: Contagion (Promo 2011)
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: Myspace - Facebook
Autore: Akh.
Tracklist
1. Kingdom Of Wandering Souls
2. Deception Of The King
3. Contagion
4. Angel’s Plague
DURATA: 21.30
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEho5CEN2oRDGSU_BJBj0fqQu-Sn6MN8NqPlKtoE04hLIXY_dWB0yyYYM1YBLug7tg1YsrZ0f64zav9mTqgqv3HZpZKwK-gWiup2gxhZX3yl07uLsF_x5Oo-3mkB61-7_qrkrZaktW7HoWrX/s200/leper+divine.jpg)
La partenza di "Kingdom Of Wandering Souls" non so come mai mi richiami immediatamente in mente la grande accoppiata Morbid Angel/Immolation, sia per la gravità del suond, sia per il riffing che sa essere opprimentemente atmosferico ma al contempo dinamico; molto buono l'utilizzo dei vari strumenti (si percepisce chiaramente nell’uso della lead guitar l'influenza di certe scale che vengono utilizzate per arricchire le strutture dei brani) che sanno ritagliarsi camei interessanti; ottimi gli spunti più rallentati, che ben sviluppano quell’alone morboso che è la peculiarita vincente degli act sopra indicati, aggiungendoci un qualche vago tocco per certi cambi di tempo dei primi Deeds Of Flesh credo che sia sufficiente per intrigarci con la loro proposta. Sulla stessa scia riparte "Deception Of The King", con il suo riffato a tratti magniloquente, ottima la compressione delle chitarre che così vanno sapientemente a sfruttare tutto il potenziale delle sette corde adoperate dal nostro main man, nel costruire gli intrecci con accordi malati e dissonanti che l'aggiunta di tocchi di tremolo acuiscono ulteriormente l'aria di decandenza, corruzione e rovina; meglio ancora si può notare nell’omonima "Contagion" dove l’odore viziato della malattia diviene realtà. Chiude il promo "Angel's Plague" che stranamente mi ricorda in uno dei riff portanti una celebre hit dell’infanzia firmata Carrisi/Power (ascoltate bene gli accenti e capirete immediatamente), arricchita di parti deliranti e rallentamenti al limite del fangoso, dove assoli schizofrenici imperversano (retaggio forse delle precedenti esperienze con gli Eriaminell?) segnalandoci la sicura abilità tecnica del gruppo, in cui ritmiche possenti vanno a chiudere in bellezza questi venti minuti di mortifero Tecno Brutal Death Metal; nelle loro note la peste nera oramai dilaga furiosa.
Chi ben comincia è a metà dell'opera; così diceva un vecchio proverbio, non ci rimane quindi che attendere l'altra metà per considerare i Leper Divine un'opera compiuta, in quanto hanno già messo giù una mano assolutamente vincente.
Labels e ascoltatori del buon Death Metal di scuola americana prestate un orecchio a questo monicker, perche è già pronto per fare il salto di qualità sulla lunga distanza: ascoltare per credere.
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