Gruppo: Boothill Regulators
Titolo: Degradation Of The West
Anno: 2012
Provenienza: Finlandia
Etichetta: Secret Entertainment
Contatti: boothillregulators.com
Autore: Bosj
Tracklist
1. Violence
2. Devil's Blood
3. List Of Names
4. Brand New Whore
5. Black Label
6. 1885
7. Sad Medicine
8. Song Of Dale
9. Highwaymen
10. We Ride
11. Good Shepherd
12. I Am The One
DURATA: 55:18

Programmatico fin dallo stesso ritornello dell'opener "Violence" ("Now they're coming to get me / when I can no longer care / 'cause I'm tired of being alive anyway"), i grandi spazi evocati in questi minuti di musica sono forieri di un senso di tristezza esistenziale, di un blues da mal de vivre, di una libertà vissuta con cosciente e consapevole fragilità.
Il brano che fa da apripista all'arrivo di questo disco, quella "List Of Names" da poco ascoltabile sul web, è la storia di un pistolero rassegnato in cerca di perdono, condannato ad un destino solitario, dall'arsura delle grandi pianure a quella dell'Inferno; la successiva "Brand New Whore" è una ballata, un'ode d'amore all'ultima puttana arrivata in città. Si prosegue così tra una storia e l'altra, ciascuna con la propria essenza unica e personale, ciascuna perfettamente integrata e complementare alle altre. C'è "Sad Medicine", con il suo incedere da canzone quasi pop, fino all'ultima strofa, scandita da un rifferama fattosi spesso e duro, ex abrupto, per poi tornare al suo calore iniziale. C'è "Song Of Dale", ricordo malinconico di un pistolero segnato da troppe stagioni di un tempo in cui il vento gli sferzava il viso durante le scorribande e lunghe cavalcate.
Strumentalmente parlando, i cinque finnici sono preparatissimi e, per quanto la proposta sia semplice e di facile assimilazione, non scadono mai nel banale, nel già sentito o nell'imprecisione. Il lavoro dei due compositori Stagger Lee (chitarre) e Andy McKnight (voce, peraltro autore di una prestazione decisamente sopra le righe, dotato di un'emotività e capacità interpretativa ben fuori dall'ordinario e di un timbro molto vicino a quello del conterraneo Ville Laihiala) è poi privo di incertezze e, se ancora non lo avessi ripetuto a sufficienza, ottimamente caratterizzato e variegato.
Se vi piace lo stoner, se vi piace il metal, se vi piace il blues, se vi piace il far west, se vi piace la buona musica, insomma trovate voi un motivo qualsiasi, buttatevi a capofitto nella poetica di questi cinque cowboys fuori dal tempo.