Informazioni
Gruppo: Sadhaka
Titolo: Terma
Anno: 2013
Provenienza: Oregon, Stati Uniti
Etichetta: Pest Productions
Contatti: sadhaka108.bandcamp.com
Autore: LordPist
Tracklist
1. Dissolution
2. Padmasambhava
3. Impermanence
4. Ancient Ones
DURATA: 51:59
Negli ultimi sei o sette anni, sembra esserci stata una sovrabbondanza di black metal proveniente dalle regioni nordoccidentali di Stati Uniti e Canada, l'area che grossomodo corrisponde alle montagne della Catena delle Cascate. Ogni anno una manciata di nuovi gruppi arricchisce quella lista e il risultato, abbastanza spesso, è che sembra di star ascoltando una sorta di "tutto" organico, che in qualche modo attraversa gran parte dei progetti in termini sia concettuali che atmosferici. Di conseguenza, possiamo sentire una connessione molto forte, o addirittura una continuità, tra i vari Alda, Skagos, Oskoreien e così via. Questo aspetto è di solito menzionato come un difetto da parte di chi non apprezza questa "nuova ondata" di seguaci dei Wolves In The Throne Room provenienti dal Nord America; e spesso e volentieri anche riguardo i WITTR o gli Agalloch stessi, che ovviamente sono i nomi più conosciuti del lotto.
In realtà, ciò che molti di questi musicisti stanno mettendo in atto — consciamente o meno — è la creazione di un nuovo discorso intorno al ramo più viscerale del metal, attraverso la sua relazione con il potenziale umano e come questo potenziale interagisca con il mondo. Le fonti e le ispirazioni sono varie, dal trascendentalismo all'anarchismo, fino all'ambientalismo più intransigente e via dicendo; il summenzionato "tutto" organico è il contenitore in cui tutti questi gruppi cercano di mettere in musica la loro visione del mondo, condividendo alcune caratteristiche.
Ecco che arriviamo ai Sadhaka, uno dei nomi emergenti in una scena non più così giovane. Formato in Oregon, il trio sottolinea che tutte le canzoni sono state "scoperte in solitudine in un remoto eremo di montagna tra gli altipiani selvaggi della gola del fiume Columbia, Cascadia centrale", cercando di recuperare parte di quel mito che connette il black metal al "selvaggio". Non sorprendentemente, scelgono il termine "Cascadia" per definire il luogo.
L'album è composto da quattro tracce lunghe — alla maniera dei classici dei WITTR — e presenta gran parte delle caratteristiche tipiche della cosiddetta "Cascadian scene": lunghi passaggi atmosferici, canti che cercano di connetterci a un piano più alto, feedback sparsi qua e là, fino alla natura che comprende tutto, rappresentata attraverso i maestosi blast beat che avvolgono il nostro essere e in qualche modo lo ricollegano a essa. La terza traccia "Impermanence" è un esempio perfetto di questo approccio. Ciò che separa questo album da molte altre uscite Cascadian black metal, in termini musicali, è l'uso di qualcosa più vicino alle urla dell'hardcore che allo scream del black metal.
Per quanto riguarda il contenuto, il titolo dell'album "Terma" si riferisce a un concetto buddhista che indica alcuni "insegnamenti speciali" presumibilmente nascosti in giro per il mondo in passato da santi o divinità. Quest'album può essere visto come una ricerca di quei tesori mistici attraverso la natura, proprio come ci dicono i primi versi di "Dissolution": "Listen to the stones, listen to the cold, listen to the ground, they have secrets to tell you". La confezione include anche una descrizione dettagliata del termine, concludendo che "sono ovunque", e ci incoraggia a partire alla loro ricerca. Il background buddhista addirittura viene fuori un paio di volte nella musica, e questo contribuisce a dare un'aria più personale ai Sadhaka. La quarta traccia "Ancient Ones" (precedentemente rilasciata online come brano separato nel 2012) è concettualmente un po' fuori contesto rispetto alle altre tre, ma funziona molto bene come chiusura.
Credo che la Pest Productions abbia trovato una band molto interessante, che potrebbe avere qualcosa da dire nell'affollata scena "cascadica" anche nel futuro. Quest'album è decisamente consigliato ai fan del genere, e possibilmente anche a chi vorrebbe cercare di avvicinarvisi.
Gruppo: Sadhaka
Titolo: Terma
Anno: 2013
Provenienza: Oregon, Stati Uniti
Etichetta: Pest Productions
Contatti: sadhaka108.bandcamp.com
Autore: LordPist
Tracklist
1. Dissolution
2. Padmasambhava
3. Impermanence
4. Ancient Ones
DURATA: 51:59
Negli ultimi sei o sette anni, sembra esserci stata una sovrabbondanza di black metal proveniente dalle regioni nordoccidentali di Stati Uniti e Canada, l'area che grossomodo corrisponde alle montagne della Catena delle Cascate. Ogni anno una manciata di nuovi gruppi arricchisce quella lista e il risultato, abbastanza spesso, è che sembra di star ascoltando una sorta di "tutto" organico, che in qualche modo attraversa gran parte dei progetti in termini sia concettuali che atmosferici. Di conseguenza, possiamo sentire una connessione molto forte, o addirittura una continuità, tra i vari Alda, Skagos, Oskoreien e così via. Questo aspetto è di solito menzionato come un difetto da parte di chi non apprezza questa "nuova ondata" di seguaci dei Wolves In The Throne Room provenienti dal Nord America; e spesso e volentieri anche riguardo i WITTR o gli Agalloch stessi, che ovviamente sono i nomi più conosciuti del lotto.
In realtà, ciò che molti di questi musicisti stanno mettendo in atto — consciamente o meno — è la creazione di un nuovo discorso intorno al ramo più viscerale del metal, attraverso la sua relazione con il potenziale umano e come questo potenziale interagisca con il mondo. Le fonti e le ispirazioni sono varie, dal trascendentalismo all'anarchismo, fino all'ambientalismo più intransigente e via dicendo; il summenzionato "tutto" organico è il contenitore in cui tutti questi gruppi cercano di mettere in musica la loro visione del mondo, condividendo alcune caratteristiche.
Ecco che arriviamo ai Sadhaka, uno dei nomi emergenti in una scena non più così giovane. Formato in Oregon, il trio sottolinea che tutte le canzoni sono state "scoperte in solitudine in un remoto eremo di montagna tra gli altipiani selvaggi della gola del fiume Columbia, Cascadia centrale", cercando di recuperare parte di quel mito che connette il black metal al "selvaggio". Non sorprendentemente, scelgono il termine "Cascadia" per definire il luogo.
L'album è composto da quattro tracce lunghe — alla maniera dei classici dei WITTR — e presenta gran parte delle caratteristiche tipiche della cosiddetta "Cascadian scene": lunghi passaggi atmosferici, canti che cercano di connetterci a un piano più alto, feedback sparsi qua e là, fino alla natura che comprende tutto, rappresentata attraverso i maestosi blast beat che avvolgono il nostro essere e in qualche modo lo ricollegano a essa. La terza traccia "Impermanence" è un esempio perfetto di questo approccio. Ciò che separa questo album da molte altre uscite Cascadian black metal, in termini musicali, è l'uso di qualcosa più vicino alle urla dell'hardcore che allo scream del black metal.
Per quanto riguarda il contenuto, il titolo dell'album "Terma" si riferisce a un concetto buddhista che indica alcuni "insegnamenti speciali" presumibilmente nascosti in giro per il mondo in passato da santi o divinità. Quest'album può essere visto come una ricerca di quei tesori mistici attraverso la natura, proprio come ci dicono i primi versi di "Dissolution": "Listen to the stones, listen to the cold, listen to the ground, they have secrets to tell you". La confezione include anche una descrizione dettagliata del termine, concludendo che "sono ovunque", e ci incoraggia a partire alla loro ricerca. Il background buddhista addirittura viene fuori un paio di volte nella musica, e questo contribuisce a dare un'aria più personale ai Sadhaka. La quarta traccia "Ancient Ones" (precedentemente rilasciata online come brano separato nel 2012) è concettualmente un po' fuori contesto rispetto alle altre tre, ma funziona molto bene come chiusura.
Credo che la Pest Productions abbia trovato una band molto interessante, che potrebbe avere qualcosa da dire nell'affollata scena "cascadica" anche nel futuro. Quest'album è decisamente consigliato ai fan del genere, e possibilmente anche a chi vorrebbe cercare di avvicinarvisi.