Informazioni
Gruppo: Trigger
Titolo: Apocalypse Tomorrow
Anno: 2012
Provenienza: Pavlovo, Russia
Etichetta: NitroAtmosfericum Records
Contatti: non disponibili
Autore: Bosj
Tracklist
1. Awakining
2. Friday The 13th
3. Creeping Grim
4. Bloody Mess
5. Apocalypse Tomorrow
6. Killer Machines
7. Eternal Memory
8. Little Evil
DURATA: 36:01

Al di là dell'errore di battitura nel titolo del brano, "Awakining" apre le danze con un discreto riffing, un buon mid-tempo e delle atmosfere tutto sommato apprezzabili, seppur non brillanti per ispirazione e coinvolgimento. Il problema è che, da qui in poi, per tutti i quaranta minuti scarsi dell'album non ci sarà la benché minima variazione, tolto qualche stop and go... di nuovo in mid-tempo. Il lavoro dei Trigger parte da buone premesse: la band ha dei suoni chiari e distinguibili, ma non eccessivamente puliti, più che apprezzabili nel complesso. Le tre chitarre sono calde, ruvide e massicce; la batteria, per quanto un po' in ombra rispetto al resto, ha un suono pieno e corposo; il growl del cantante Alexey Myakishev è a mezza via tra l'estremo e la semi-intelligibilità. Insomma, il comparto strumentistico è a posto.
Ciò che manca a questo debutto per guadagnarsi l'attenzione del grande pubblico è l'ispirazione compositiva. Gli otto brani, al di là del perenne o quasi mid-tempo, non sono in grado di incidere, di lasciare il segno, o anche solo di farsi ricordare per più di cinque minuti. Non c'è nessun elemento di spicco che permetta ai pezzi di "uscire" e farsi riconoscere: il bridge thrash di "Creeping Grim" e lo sparuto assolo di "Little Evil" non sono decisamente sufficienti a dare carattere a un disco che fatica a trovare una propria identità. Mancano le punte di accelerazione, mancano i rallentamenti a spezzare il ritmo, manca il carisma.
Per un album che ha avuto una gestazione tanto lunga (la band si è formata nell'ormai lontano 2004), nonostante i vari avvicendamenti di formazione era lecito aspettarsi qualcosa di più, specialmente considerando che tutto il materiale qui raccolto è frutto della penna del "nucleo forte" della gruppo, ossia i due membri originali rimasti: il chitarrista Artem Mozhaev e il già citato Alexey. Magari l'ispirazione arriverà col tempo, per il momento i Trigger sono una buona confezione con un contenuto pressoché inesistente.