Informazioni
Gruppo: Mad Maze
Titolo: Frame Of Alienation
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Punishment 18 Records
Contatti: myspace.com/madmazethrash
Autore: Mourning
Tracklist
1. Walls Of Lies
2. Sacred Deceit
3. Mad Maze
4. Cursed Dreams
5. ...Beyond
6. Caught In The Net
7. Lord Of All That Remains
8. Mk-Ultra
9. Retribution
DURATA: 39:29
Il thrash è un genere che purtroppo o per fortuna possiede dei confini alquanto stabili e ormai ben delineati, è quindi sempre più complesso venir fuori all'interno di un'area musicale così popolata da act "similari" se non per componenti quali carattere e personalità. Queste solitamente si riflettono sul songwriting evitando di offrire una prestazione che si limiti a riproporre in maniera ordinata, alle volte molto più che piacevole ma pur sempre infinitamente derivativa, giri, cantato e assoli in stile "copia & incolla"; ciò non è affatto facile e la prima uscita è un test divenuto complicato da superare.I nostrani Mad Mazem dopo aver pubblicato nel 2010 l'ep "No Time To Left" hanno atteso due anni per dare alle stampe il debutto "Frames Of Alienation", avranno raggiunto i risultati sperati?
C'è da dire che il disco suona davvero bene, è innegabile che gli emiliani sappiano cosa vogliono e conoscano bene ciò che interpretano, forse anche troppo, è solitamente inevitabile il paragone con act noti soprattutto quando come nel caso di questi ragazzi le similarità per impostazioni, dinamiche e scelte di sound ti riconducono pari passo a realtà quali Exodus e Testament in maniera così evidente. Non è forzatamente un problema, è altrettanto ovvio però che la situazione divenga scomoda quando la sensazione di deja-vù diviene una costante.
I brani scorrono facendo affiorare una discreta grinta e una serie di soluzioni indovinate in "Sacred Deceit", "Mad Maze" e "Lord Of All That Remains" e trovando dei discreti ganci melodici e facendo defluire una certa vena progressiva nella conclusiva "Retribution". La stoffa c'è, sarà quindi possibile lavorarci su in futuro per modellarla al fine di farle rompere i cardini che la costringono a rimanere racchiusa in un bozzolo composto di "standard" di buona fattura ma che pur sempre standard rimangono, dando così spessore e varietà anche ai tentativi sinora poca riusciti di aperture unicamente strumentali come "...Beyond".
La voce di Alberto Dettori è timbricamente interessante, ben impostata e non lontana dal rimembrare quella di Russ Anderson dei Forbidden, potrebbe però evitare l'uso di passaggi tendenti al "growl" che legano poco con la musica.
I Mad Maze sono un cantiere in corso nel quale vi è tutto il materiale a disposizione, le combinazioni e la maturità che acquisiranno produzione dopo produzione apporteranno probabilmente quelle piccole ma dovute modifiche che permetteranno al loro approccio d'affinarsi e divenire maggiormente proprio. È quello il punto da tenere in considerazione per il salto di qualità che accrescerebbe di sicuro i valori sinora in possesso di un sound "che piace".
"Frames Of Alienation", una bionda da 66 cl e headbanging libero basterebbero a farvi passare un po' di tempo in gradevole compagnia, per andare oltre e mantenere ben saldo il posto nello stereo toccherà attendere ancora.

