lunedì 7 gennaio 2013

ARS GOETIA - The Witch Of Endor

Informazioni
Gruppo: Ars Goetia
Titolo: The Witch Of Endor
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/goetia
Autore: Akh.

Tracklist:
1. Servants Of Void
2. The Witch Of Endor
3. Diadems Of Blasphemies
4. Virgin Prostitute
5. Blind With Thousand Eyes

DURATA: 25:31

Dalla piana veneta e precisamente dalla provincia di Padova giungono su Aristocrazia Webzine gli Ars Goetia, gruppo formatosi nel 2006 e.v. che affonda il proprio suono nel magma blasfemo di sonorità puramente Black Metal, cercando con risultati soddisfacenti di adempiere la propria vocazione sulfurea e pestilenziale.

Nonostante i tre quarti dei membri della band suonino negli Zorndyke, l'approccio è vagamente più contemporaneo rispetto ai deathster, andando spesso ad affiliarsi al movimento della prima metà dei '90; il che riesce chiaramente ad indicare che le qualità principali di questo "The Witch Of Endor" siano fedeltà assoluta al genere, atmosfere spesso dal sapore fortemente evocativo e cupo nel suo assieme e un approccio ritmico dotato di molte frecce nella propria infernale faretra.

Si parte immediatamente con una "Servants Of Void" che pone il sigillo su quanto appena detto con una introduzione maligna e dal sapore datato. Non saprei il motivo ma a volte ha fatto capolino nella mia mente un alone ossianico per certe soluzioni anthemiche, pasticca ingoiata assieme a dosi di Mayhem a ne avvessero intaccato il DNA con sfumature ed essenze impercettibili, cosa che si manifesta nel cambio di ritmo e dia vita ad un pezzo scarno e maledetto.

L'effetto riproposto è volto a ricreare tappeti maleodoranti, marci, corrotti, maledetti, tutti e cinque i brani si piegano alla volontà di Helnath e soci di generare in maniera verace e pulsante le caratteristiche di un B.M. sempre più difficili da trovare oggigiorno, a meno che non si voglia andare a pescare in certi anfratti e cantine teutoniche; "The Witch Of Endor" ha un approccio stilistico che richiama proprio la Germania. Qua pare ancora risiedere lo spirito primigenio, quello marcescente e corrotto che agitava l'anima di Dead, qua ogni tassello è un inno alla Fiamma Nera, sia nelle sue parti melodiche sia quando si alzano i ritmi, "Diadems Of Blasphemies" ne è un fiero esempio grazie al riffing tagliente e certe spruzzate sabbathiane (in quel tipico "hammer on") che ingarzulliscono non poco nonostante la serratezza ritmica.

La condizione affascinante di questo promo riguarda la capacità di dissolvere con naturalezza e disinvoltura i lustri, eruttando blasfemie non sempre originali ma assolutamenti efficaci e ammaliatrici, inserite perfettamente nel contesto ricercato e nell'approccio voluto, dove Morte e incantesimi sembrano trovarsi meravigliosamente assieme. Un'aura misteriosa inoltre si espande perennemente dalle note demoniache, rafforzata da certi vocalizzi tipici di Attila (si veda la conclusiva "Blind With Thousand Eyes"), mentrei la ritmica passa dall'andatura cadenzata di "Virgin Prostitute" (già presente nel precedente split) a sfuriate lanciate come nel caso della titletrack, dove tutto comunque gira attorno alla costruzione della nera magia degli Ars Goetia.

Non ricercate originalità in questi lidi, chi vi si inoltra con sbagliato piglio troverà sofferenza e disagio, ma chi saprà riconoscere nelle qualità descritte sopra interesse potrà accedere al Sabba che questi padovani stanno recitando, forti di un inossidabile credo e nere schegge di lustri passati.

Consigliato a tutti gli amanti delle produzioni Drakkar et similia, il tempo l'ha già preso la strega di Endor.

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