Informazioni
Gruppo: Beyond Ye Grave
Titolo: Ester Panim
Anno: 2012
Provenienza: Russia
Etichetta: Hidden Marly Production
Contatti: beyondyegrave.org
Autore: M1
Tracklist
1. Inquisitor's Bliss
2. Hankering For The Dead
3. Ester Panim
4. Dreadful Morning
5. Bottomless Chalice
6. The Punisher
7. Delirium Nocturnum
8. Drunk Funeral
DURATA: 47:41
Quarta apparizione sulle nostre pagine per i russi Beyond Ye Grave, che ho avuto modo di seguire e proporvi sin dall'esordio nel 2009. Questa volta ad accompagnare il leader Hater (cantante-chitarrista) c'è Hangover al basso, mentre Unholy Father si è occupato delle parti di batteria in qualità di membro temporaneo. "Ester Panim" prosegue nel percorso evolutivo del disco precedente "Total Fucking Decadence", calcando la mano sulle melodie, ravvisabili non soltanto nel riffing affilato di stampo svedese, quanto in vere e proprie sezioni più "ariose", dove viene stemperata la furia del black metal delle origini, e puntando su brani mediamente lunghi per gli standard del genere.
Per la prima volta il termine "black metal" potrebbe risultare eccessivamente riduttivo e insufficiente a comprendere tutte le soluzioni proposte dai ragazzi di Zhukovsky, poiché non mancano derive più massicce e death, oltre a passaggi quasi "groove" e dal sapore decisamente moderno come in "Dreadful Morning"; in questi diversi frangenti la coppia Hangover-Unholy Father picchia parecchio e genera una bella botta di suono, nonostante taluni passaggi non godano di una incisività esagerata (segno che c'è ancora da lavorare). Anche l'intermezzo acustico "Bottomless Chalice" è piuttosto sorprendente, data la forza introspettiva e riflessiva di cui è portatore, infatti non mi sarei mai aspettato qualcosa di così raffinato ed elegante da un "pazzo" come Hater; evidentemente la vodka produce anche effetti "raffinanti"! Le atmosfere orientaleggianti invece sono una riproposizione di quanto già mostrato in passato, quindi non spiazzano durante l'ascolto, perché già assimilate.
A livello di produzione il salto è netto questa volta: l'impasto sonoro ora è percepibile in ogni dettaglio, più potente e nitido, inoltre viene riservato un occhio di riguardo per i suoni medio-bassi che spiccano spesso e volentieri; per di più così facendole le aperture melodiche sono valorizzate al meglio. Sappiate a ogni modo che in un disco di questi russi non troverete mai la perfezione stilistica e la cura maniacale dietro il mixer, la produzione resta sempre sincera e genuina, sebbene l'approccio estremo della "bassa fedeltà" sia stato messo da parte.
Va dato atto ai Beyond Ye Grave di essere una formazione in movimento, che allarga i propri confini e non si autorinchiude in inutili gabbie stilistiche, pur non proponendo artifici particolarmente complessi o innovativi. Al tempo stesso però "Ester Panim" potrebbe correre il rischio di ritrovarsi in una sorta di terra di nessuno: troppo poco ortodosso per i fan intransigenti di un unico filone e troppo poco raffinato per gli altri. A mio giudizio è un album piacevole, cresciuto con gli ascolti e senza grosse pretese, se non quella di intrattenere.