lunedì 21 novembre 2011

WOLF'S GANG - Apocalypse


Informazioni
Gruppo: Wolf's Gang
Titolo: Apocalypse
Anno: 2011
Provenienza: Francia
Etichetta: Emanes Metal
Contatti: www.myspace.com/wolfsgang89
Autore: Mourning

Tracklist
1. Crash
2. Maréchal De Fer
3. Guerre De Cent Ans
4. Toxique Luxure
5. Colouir De La Mort
6. Mon Combat
7. Docteur Satan
8. Génocide
9. Martyres De Nos Dans
10. Apocalypse

DURATA: 55:29

I Wolf's Gang sono una band transalpina di heavy metal, suonano guardando indietro negli anni e le influenze di band come i classicissimi Iron Maiden in primis, della NWOBHM in genere con l'aggiunta di qualche eco Helloween dell'era Kai Hansen sono riscontrabili all'interno del disco di debutto intitolato "Apocalypse".
La musica del quintetto è decisamente derivativa, inutile dire che in ogni singolo brano vi proporrà un gancio da cui potervi far trasportare nel mondo a cui lo stile madre del metal aveva dato origine, è quindi familiare il rapporto che si potrà stabilire sin da subito con brani quale l'opener "Crash" che già delle note poste in incipit scopre le proprie carte in tavola e la devozione che i francesi riversano nei confronti della "Vergine Di Ferro", "Guerre De Cent Ans" chiama in causa sia i primi che i Judas Priest grazie a melodie e ritmiche ficcanti riconducibili alla formazione di Halford e la scaletta regala in continuazione fraseggi, emozioni e prestazioni che farebbero la felicità del più incallito dei fruitori di heavy classic.
Non mancano i momenti in cui la formazione si esprime con toni intensi, la ballad "Mon Combat" per quanto non eccezionale riesce a mantenere alto almeno il livello comunicativo, più efficaci brani come "Génocide" e "Martyres De Nos Dans" che sul finire del platter innalzano anche un senso di inquietudine, ciò fornisce una spinta aggiuntiva e valorizza la prova fornendole dei tratti scuri interessanti tanto da ricordare un album che ha da sempre diviso la critica dei fan dei Maiden come "X-Factor".
Non tutto è perfetto in "Apocalypse", Frédéric Bailly non è un novello Dickinson, per il resto la ruota gira nel verso giusto offrendo quasi un'ora di musica che si fa rispettare e che pur non presentando pezzi indimenticabili si candida tranquillamente a fare più di una semplice e sporadica visita nel vostro stereo, una chance del resto non la si nega a nessuno giusto? Donatela loro.

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