lunedì 9 maggio 2011

VIRTUAL CAGE - Midnight Crashtest

Informazioni
Gruppo: Virtual Cage
Anno: 2011
Etichetta: Killerpool Records
Contatti: www.myspace.com/virtualcage
Autore: Mourning

Tracklist
1. No 1 Can Be Us
2. Digital Troop
3. Carless Instinct
4. Divine Suicide
5. Dangerous Race
6. Let's Pay
7. Hero In Me
8. I Fell Like The Whore
9. B.B.B.
10. Jesus Antichristus (Wumpscut cover)
11. Play Your Card

DURATA: 53:22

Ebm/Industrial nostrano, questo rappresenta il monicker Virtual Cage, il combo pugliese dopo aver prodotto un ep nel 2008, "Elektro Gang-Star", ha raggiunto l'obbiettivo prefissatosi, il debutto "Midnight Crashtest" è stato da poco rilasciato sotto l'ala protettiva della Killerpool Records.
Dopo un paio di giri nello stereo nomi come Deathstars e Dopestars Inc. (avrà influito il lavoro dietro il mixer di Victor Love?) sembrano i riferimenti più chiari per la parte catchy del sound mentre la scena tedesca di gente come Wumpscut (non è probabilmente un caso la scelta di coverizzare "Jesus Antichristus" tratta da "Cannibal Anthem" disco del 2006) identifica le scelte più rozze, pesanti e atmosfericamente grevi.
Il platter è alquanto danzereccio, un "on air" piacevole che già dall'opener "No 1 Can Be Us" fa percepire la voglia di coinvolgere, di portare al movimento l'ascoltatore, qualità apprezzabile che si riscontra anche in "Dangerous Race" particolarmente orecchiabile, una "Let's Pay" dalle ritmiche intriganti, mentre "Hero In Me" e "Digital Troop" sfruttano momenti in cui un'anima quasi rock fuoriesce rimembrando seppur alla lontana il Rob Zombie più acido.
Con "Jesus Antichristus" incrociamo la parte più severa, quella più oscura e il fatto che venga esaltata omaggiando il maestro Wumpscut in maniera a dire il vero lodevole evidenzia il saperci fare dei Virtual Cage, il finale giunge con una "Play Your Card" che non aggiunge nulla di particolare a quanto già enunciato antecedentemente portando a termine un "Midnight Crashtest" voglioso di trascinare l'ascoltatore sino all'ultimo secondo.
Un album che si rivela un buon diversivo per chi non è un fruitore costante delle proposte di questo tipo, discretamente valido e maturo per chi ama invece il suddetto panorama, c'è da dire che i toni forse un po' troppo "da pista" in varie occasioni potrebbero dividere le opinioni allontanando chi cerca nell'ambito una marzialità e un'aura più rigide dando invece modo ai restanti di lasciarsi andare ancora una volta seguendo il ritmo dei brani, in fin dei conti a ognuno il suo.

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