Informazioni
Gruppo: Patronymicon
Titolo: Prime Omega
Anno: 2011
Provenienza: Svezia
Etichetta: Blackcrowned Records
Contatti: myspace.com/patronymicon
Autore: Mourning
Tracklist
1. Coldborn
2. This Darkness
3. Life Denied
4. Raise The Throne
5. The Curse
6. 13 Candles
7. Soulharvest
8. The Carving
DURATA: 41:56

L'album rilasciato nel 2011 per la label messicana Blackcrowned Records, la stessa dei connazionali Infuneral di "Torn From The Abyss", che sembra averci preso gusto col sound scandinavo, è adesso in mano mia, contiene otto brani che in parte attingono dalle composizioni provenienti dal recente passato della formazione. Troviamo infatti ad apertura e chiusura della tracklist due delle tracce inserite nel demo: la titletrack "Coldborn" e "The Carving".
La line-up che ha dato vita a questo lavoro non è più esistente, l'unico confermato è il fondatore N.Sadist, mentre hanno abbandonato i due chitarristi Kvist (nella registrazione di "Prime Omega" coinvolto nel ruolo di bassista) e Megiddo. Per quelle poche notizie che si trovano su Internet il solo P. Locust alla batteria sembra ancora essere dentro e in sede live verranno loro in aiuto J. Vikholm dei Sordid Flesh e C. Kanto dei Corrosive Carcass.
Concentriamoci però su ciò che l'anno passato ci ha regalato. Nella più classica tradizione svedese i Patronymicon proseguono nel cammino già intrapreso, nessuna novità nè tantomeno concessioni a qualsiasi forma di modernismo. Si tratta di un black metal ispirato da melodie gelide e taglienti, non forzatamente su velocità costantemente mantenute pressanti e anzi denotante una ricerca atmosferica profonda e una diluizione delle movenze particolarmente gradita. Tale punto era già stato presentato nella canzone "Propatronymicon" di "Coldborn" e viene ora confermato e supportato da una produzione più degna ed efficace.
Per quanto concerne la resa sonora, in capitoli quali "Life Denied", "Raise The Throne" e la lunga "Soulharvest" più ascolterete più vi accorgerete di quanto sia stato importante questo salto qualitativo.
Dissection, Watain, i Marduk sulfurei, chissà quanti nomi gli appassionati del sound negli anni modellato in quella Svezia black terra di culto per tanti potranno accostare a questa proposta, è ovvia la derivazione da chi ha segnato in maniera indelebile il modo di proporre tramite coordinate stilistiche ormai divenute "storiche" tale natura, è altrettanto vero che un disco come questo va vissuto e preso per ciò che è e nulla più.
Fra le mani si ha un'onesta prestazione di musicisti che intendono mantenersi all'interno di quello stile anni Novanta che fu capace di far dischiudere una dimensione sino a quel momento celata. Vogliamo definirli "ortodossi"? Beh, facciamolo pure, in un movimento che ha odiernamente un'identità confusa e dispersiva ben vengano platter come "Prime Omega" a ricordare ai più che la ingenua genuinità di lavori simili è ancora una volta arma da non sottovalutare.
Agli adoratori di quegli anni consiglio di dar loro una chance rimanendo magari in attenta attesa di nuove notizie riguardanti le future produzioni.