lunedì 10 settembre 2012

YSENGRIN - To Endotaton


Informazioni
Gruppo: Ysengrin
Titolo: To Endotaton
Anno: 2012
Provenienza: Francia
Etichetta: I, Voidhanger
Contatti: myspace.com/ysengrinofficial
Autore: Mourning

Tracklist
1. To Endotaton

DURATA: 40:06

Il monicker Ysengrin non rappresenta solo una formazione, gli Ysengrin sono l'incarnazione in tutto e per tutto di ciò che è l'artista Guido Saint Roch e il francese ce l'aveva già dimostrato nel 2011 tirando fuori un gioiellino intitolato "Tragedies - Liber Hermetis" che divenne uno fra i miei ascolti più frequenti sin da subito.
È passato un anno ed ecco che ho la fortuna di poter scrivere del successore di quel secondo capitolo, il transalpino ha mirato ancora più in alto, complicandosi la vita e riversando la sua fatica compositiva in un'unica traccia di quaranta minuti.
L'espediente non è di certo nuovo ma nel tempo sappiamo bene come abbia regalato sia capolavori, il classico dei classici rimane "Crimson" degli Edge Of Sanity, che aborti dei quali avremmo fatto volentieri a meno con grandissimo piacere, si vedano gli Impiety di quell'inutile mattone che è "Worshippers Of The Seventh Tyranny", cosa sarà capace di offrire "To Endotaton"? Scopriamolo. Muoversi nel mondo di Guido non è per nulla semplice, nel booklet noto la presenza di una prima triade di parole in latino: "theoria practica harmonia", a cosa si riferirà? Cerco e ricerco su Google provando a dare un senso e l'unico risultato che penso possa avere un'affinità con il lavoro è quello legato alla "Filosofia Della Musica Nel Medioevo", direte perché proprio questo? Perché scrutando i testi appare un appiglio seppur flebile, in due circostanze compaiono infatti citazioni dantesche a chiusura di di due strofe:

"ed ecco il loco ove convien che di fortezza t'armi"

è tratta dall'ultimo capitolo dell'Inferno, il canto trentesimoquarto v.20/21, mentre

"Correte al monte a spogliarvi lo scoglio ch'esser non lascia a voi Dio manifesto"

dal secondo canto del Purgatorio v.122/123; che anche la frase "ex ipso et per ipsvm et in ipso" (da questo e per questo e in questo) sia collegata a quel periodo? I malandati ricordi di temi ecclesiastici porrebbero tale pensiero all'interno dell'uso liturgico per la "Santa Messa" ma su questo potrei essere in errore, è però certo che in quel periodo non esistevano altre forme se non il latino per recitarla.
E da quell'antica lingua a un panorama ancor più antico e storicamente importante, quello che fu la culla della civiltà, il testo scorre e scorre e incrocio il nome Hylas, che conosciamo come Iolao, lo storico compagno d'avventure di Ercole il semi-dio greco figlio di Zeus e Alcmene e allora il discendere, l'acqua, gli Inferi potrebbero essere legati alla seconda fatica nella quale l'eroe uccide l'Hydra di Lerna? Guido parla però anche di portare la sua croce, e la croce sia come simbolo che come costellazione, insieme alla stella Sole e a tanti altri elementi del panorama astrale, nel corso dei millenni è stata collegata a divinità assai più importanti e considerate in primis il figlio del Dio cristiano Gesù Cristo (non perché il più meritevole, solo perché il più noto) e allora qual è la verità che ci racconta? Leggete e provate a interpretare.
Ora immaginate di immettere questa miriade d'informazioni su una base musicale che cambia costantemente, interpretandole si modella sia per evocazione, sia per carattere raggiungendo una forma adatta ad assecondare la narrazione, abbiamo di tutto, da passaggi heavy e thrash ad aperture doom, da richiami che evidentemente attingono in zona black a fraseggi rimarcanti il death, varia lo è di sicuro.
"To Endotan" è ricco di misticismo, di motivazioni ancestrali e percorre ancora una volta un sentiero che si dirama in diverse direzioni, che sprofonda talmente tanto da arrivare al punto di riaffiorare in superficie mostrandosi alla luce, è uno scontro fra psichedelia ridondante, fraseggi ripetuti che l'inconscio potrebbe apprendere come un ritornello e un affrontare di petto temi quali l'esoterismo e il passato dell'uomo attraverso una simbologia sia da guardare che da ascoltare.
Avrete la pazienza e la costanza di (almeno) tentare di entrarvi in contatto? Ci vogliono tempo e perseveranza, l'ascolto deve perdurare nello stereo in modo da poter essere sviscerato. A quanto pare oltre alla presenza vocale del mastermind, di Aboth (Darkenhold) alla batteria e Aldebaran (Ahorlac) alla chitarra e strumentazione medievali, sono presenti anche M degli Opera IX, già partecipe nel precedente lavoro, Scars dei Christicide e Yainnis dei Serpent Noir, quest'ultimi sarebbero da seguire anche nelle rispettive e interessanti band, ad arricchire un "To Endotaton" che si candida a soggiornare per un bel po' nello stereo. Siete di quelli che si lamentano usando frasi del tipo "oggi il metal è pieno di musica per cazzoni e ciuffi emo", "non ci sono più le formazioni che possiedono l'attitudine giusta" e "perché non si da mai importanza ai testi"? Bene, gli Ysengrin sono ciò che cercate, hanno tutto ciò che desiderate, sta a voi adesso dare prova che un disco simile è realmente ciò che volete, in caso contrario avrete solo sprecato fiato per anni e si sa, a lamentarsi son buoni tutti, a vivere e crescere con ciò che si dice d'amare no.

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