lunedì 1 novembre 2010

REVELATION OF RAIN - Emanation Of Hatred

Informazioni
Gruppo: Revelation Of Rain
Anno: 2010
Etichetta: Solitude Productions
Contatti: http://www.myspace.com/revelationsofrain
Autore: Mourning

Tracklist:
1. Time
2. Our Cathedral
3. Anthitesis Of Life
4. Salvia Divinorum
5. Hidden
6. Mortido
7. In Expectation Of Awakening

DURATA: 48:50



I Revelation Of Rain sono sicuramente fra le band più importanti e valide che il roster della Solitude Productions possa vantare, il doom/death proposto dal quintetto che vede al proprio interno il mastermind degli On The Edge Of The NetherRealm, Vladimir Andreev alla voce, è di stampo melodico.
E' quasi 'impossibile in certi casi non tirare fuori dal cilindro nomi storici come Paradise Lost e My Dying Bride a influenza del combo, così come i più recenti Mourning Beloveth e Swallow The Sun.
Giunti quest'anno al traguardo del terzo disco con "Emanation Of Hatred", confermano ancora una volta la loro abilità nel ricreare atmosfere grevi e opprimenti, cariche di disperazione e di quel grigio cinereo che attanaglia le giornate uggiose da cui è difficile divincolarsi.
Pur mantenendo canonicamente i ritmi lenti e dispersivamente cupi com'è di classico utilizzo nel genere, la formazione si slancia in seppur brevi incursioni e inaspettati cambi di passo che con il blast sia nella metà di "Time", sia in "Anthitesis Of Life" creano con il taglio del rullante e un basso che pulsa vivido una variante alquanto piacevole non escludendo dal sound una vena lontanamente blackish che le infervora aumentando il potenziale esplosivo di quell'odio che il titolo del disco a dichiarazione d'intento precisa invoca.
La parte più melodicamente funerea vien fuori in "Our Cathedral" e "Mortido", quest'ultima poi è maggiormente incline a tessere trame apocalittiche ma con sonorità dolciastre che tutto esprimono fuorchè il romanticismo o la malinconia che di frequente si riscontrano nelle prove del genere, l'album pur possedendo un percorso frastagliato in cui assoli vibranti sono una parte fondamentale delle tele imbastite, nel quale la voce, un growl profondo che si tramuta quando dovuto in uno scream astioso, non ha tempo da dedicare alla morte rappresentandola come un qualcosa da ricordare con nostalgia e affetto seppur carico di tristezza, è impegnato nel trasportare una consistente e virulente portata di odio.
La parola chiave è quella, è dietro quel termine che la ruota dei Revelation Of Rain gira e rigira, le tracce sono supportate da una produzione abbastanza pulita e robusta che si adatta per nulla male alle caratteristiche dell'album fornendo una chiara resa strumentale.
Chi ha già incontrato sulla propria strada i russi con i lavori precedenti non ne rimarrà deluso, continuano a inserire tasselli a completamento del percorso intrapreso, al contrario se non vi fosse ancora capitata occasione d'ascoltarli far girare una o più volte "Emanation Of Hatred" nel lettore potrebbe essere spunto per andare poi indietro a ricercare i primi due capitoli, le caratteristiche per farsi apprezzare dai fedeli allo stile non mancano di certo.

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