Informazioni
Gruppo: Warkult
Anno: 2009
Etichetta: Self-Released
Autore: Mourning
Tracklist
1. Kult Of Disorder
2. Messiah Of Civil War
3. Voice Of Authority
4. Law And Order
5. Halu
6. Inside Me
7. Time For Oppression
8. Human Factory
9. Mother Earth Revenge
DURATA: 39:45
La band francese dei Warkult rilascia il debut dal titolo emblematico "Kult Of Disorder" l'anno passato.
Un monito indirizzato verso una società che sta andando alla deriva e che verrà assorbita dal culto della stessa follia che sta alimentando.
La musica aggressiva, carica di una forma d'odio rivoltoso mai domato trova valvola di sfogo nelle trame dirette e decisamente incazzate dei nove brani che ne compongono il corpo.
La direzione scelta per rappresentare questa loro presa di posizione prende vita da una miscela di riff che passano dal thrash al death per arrivare in alcuni frangenti a inoltrarsi in territori blackish.
Sono le prime due correnti citate a creare la base fondamentale su cui si muovono i pezzi trovando discrete soluzioni soprattutto per quanto riguarda l'impatto più che la dinamicità effettiva, spiccano "Messiah Of Civil War" uno degli episodi più ispirati e con dei semplici ma azzeccati cambi di tempo e "Voice Of Authority" tritaossa e con accelerazioni incastonate al punto giusto.
La melodia è una componente presente ma mai ingombrante per non alleggerire una tensione che viene mantenuta da ritmi spesso sostenuti dediti a veloci e compatte sfuriate, e a riff macinanti.
"Time For Oppression" e "Human Factory" confermano che la formula già presente nelle canzoni di cui scrivevo in antecedenza ha una sua stabilità, seppur per ognuna applicata con una cognizione e metodo leggermente al di fuori da uno schema che si possa definire standard.
Tutto oro non è ciò che riluce, le pecche che si possono riscontrare in "Kult Of Disorder" sono imputabili perlopiù a una produzione dai tratti caotici quando i ritmi si fanno troppo sostenuti e che in tali frangenti penalizza il basso.
Discorso a parte per le voci, la principale è similare (non uguale) a un Nick Holmes (Paradise Lost) del periodo "Icon" ingrezzito e che quando mantiene quella linea si poggia al meglio sul riffato, quando tende a forzare esce leggermente fuori registro il che crea un minimo di fastidio.
Le parti dove si trovano tracce di scream sono passabili, decisamente più gradevoli i passaggi dove si accenna un lieve clean roco introduttivo presente a esempio in "Mother Earth Revenge".
I Warkult si son dati da fare, il risultato è più che apprezzabile, c'è da puntellare qua e là ma sembra che la strada da loro intrapresa sia abbastanza chiara e sicura, non resta che rifinire la proposta degnamente.
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