Informazioni
Gruppo: Anachronaeon
Anno: 2010
Etichetta: Stygian Crypt
Autore: Mourning
Tracklist:
1. The Futile Quest
2. Ages Ago
3. The Beast Called Man
4. Wither
5. Towards Purity
6. The Message
7. The Darkness In The Corner Of My Eyes
8. Grief Was Never Far Away And I Invited Her To Stay
9. End 05:57
DURATA: 43:58
Li avevamo lasciati con "As The Last Human Spot In Me Dies" che tranne qualche piccola pecca era di per sé un lavoro discreto, tornano adesso con un nuovo lavoro gli Anachronaeon.
Il duo svedese con il terzo album "The Futile Quest For Immortality" arriva alla maturità definitiva, la proposta non varia di molto rispetto al precedente, si parla di un melodic death metal dalla spinta epica che si divide fra un cantato growl aggressivo e un clean evocativo.
La presenza dei Dark Tranquillity sembra esser più presente sia nella fasi concitate che in quelle più vicine ai progressivismi con cui la band si cimenta.
Si è centrato l'obbiettivo prefissato, la concretezza dura delle parti più veloci si accosta alla vena Vintersorg che non si è mai celata nei loro lavori, Patrik Carlsson in fase di riffing è una macchina che crea melodie accattivanti, vocalmente ha limato i difetti che coinvolgevano le fasi in cui il pulito prendeva piede, l'uso è dosato con la giusta misura e l'addolcire evitando di spingere come nell'opener "The Futile Quest" fanno notare l'attenzione posta su esse.
I brani nel complesso sono meglio calibrati e la costruzione semplice ma adatta alla proposta degli svedesi permette loro di sfruttare le doti in seno al duo con la maggior resa, cosa che si nota nella preziosa "Beast Of Man" dove i cambi di tempo e le soluzioni diluite ne espandono il fattore sensoriale.
Altra cosa nota evidente è come in alcuni brani un influsso black abbia preso piede, "Wither" a esempio vive fra il metal progressivo e certi fraseggi che richiamano la scuola nazionale da cui provengono, "Towards Purity" è intrisa di toni scuri e anche quando il riff eccede nel destraggiarsi melodico si è ancora accerchiati da tonalità stringenti che continuano a far presa, con la successiva "The Message" dove il riffing di matrice blackish prende di nuovo piede intervallato dal chorus di stile epic.
"The Darkness In The Corner Of My Eyes" è l'episodio che racchiude la prova più riuscita, le influenze sinora riprodotte vengono inglobate ed esposte nella loro massima espressione e le parti in parlato donano un che di solenne all'incedere della traccia, seguita da "Grief Was Never Far Away And I Invited Here To Stay" strumentale dall'iniziale movenza rilassata ma che dopo un breve stacco riprende lo scorrere con metallica forma, melancolico e struggente.
A chiusura è posta "End", anche lei prende piede con un incipit chitarristico dolciastro mutando di natura sul finire del primo minuto di vita, si presenta prestante con Patrick che include in essa il chorus più gradevole del disco.
Se Carlsson è voce, chitarra e basso, la parte del motore tocca come sempre a Andreas Åkerlind che sfodera una prestazione di livello accelerando, variegando e sfruttando le combinazioni che gli passano per la testa dando vita a un drumming di buona fattura e d'ottima intensità.
Non posso quindi esimermi dal consigliare vivamente l'acquisto del nuovo Anachronaeon "The Futile Quest For Immortality" perchè originale è sempre e comunque l'unica soluzione per godere appieno della musica che gli artisti ci donano.
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