lunedì 26 aprile 2010

THE FORESHADOWING - Oionos


Informazioni
Gruppo: The Foreshadowing
Anno: 2010
Etichetta: Cyclone Empire
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Dawning
2. Outsiders
3. Oionos
4. Fallen Reign
5. Soliloquium
6. Lost Humanity
7. Survivors Sleep
8. Chant Of Widows
9. Hope. She's In The Water
10. Russians [cover Sting]
11. Revelation

DURATA: 59:49

I The Foreshadowing sono ormai una realtà a tutti gli effetti, dopo la prova offerta con "Days Of Nothing", si attendeva da loro la conferma che non fossero un fuoco di paglia ed ecco che gentilmente i romani spiattellano un "Oionos" che va ben oltre le più rosee aspettative.
Se il debut era un album valido ma che sulla lunga distanza poneva dei cali d'interesse legati ad alcuni episodi non proprio eccelsi, tirandosi avanti più per un complesso ben orchestrato che altro, con l'ultima fatica anche questa "noia" è stata eliminata.
"Oionos" nella sua ora di durata mette a proprio agio l'ascoltatore cullandolo a più riprese, conducendolo attraverso sentieri dove si incontrano il colore ambra della malinconia secolare e il grigio delle giornate uggiose, fondendosi, creando una combinazione emotiva forte e trascinante.
I Paradise Lost più intensi abbinati ai Katatonia ispirati dell'era di mezzo e la ritualità evocativa dei Novembre s'impossessano della tracce a più riprese, senza però che ne diventino guida unica. La mano della band nella costruzione e nelle scelte intraprese come prosieguo della strada battuta con "Days Of Nothing" evidenzia una maturità di cui ormai è in pieno possesso.
I brani si muovono perlopiù su down-tempo, facendo sì che una sorta di omogeneità si trasmetta, un viaggio nell'oblio dove la dimenticanza del dolore intimo si cura col fiore di loto che il pensiero cancella.
Questa è l'immagine perduta che fra le rovine delle note scandite da "Outsiders", "Fallen Reign" o "Hope, She's In The Water" si viene a ricreare, lì dove la dolcezza di una carezza data per affievolire un ricordo che affiora triste ha il compito unico di porsi per quello che è, senza secondi fini.
"Survivors Of Sleep" è delicatamente vigorosa nella sua soffusa aura, piano e voce anticipano l'unico pezzo, "Chant Of Widows", che movimenterà la situazione cambiando leggermente le dinamiche e i tempi, vivacizzandoli nel tentativo di dare una scossa al disco, risvegliarlo seppur momentaneamente da quel salutare torpore che rientrerà nei ranghi appena giunta la conclusione.
È sorprendente come i The Foreshadowing abbiano interpretato con piacevole risultato senza stravolgimenti eccessivi "Russians" di Sting, uno dei cavalli di battaglia del cantante ex Police contenuta nel debut "The Dream Of The Blue Turtles" del 1985, ricordando ancora una volta ai più che la musica a 360° può rientrare nei generi che meno ci si attende per le vie più semplici.
Esecutivamente parlando la band rasenta la perfezione, lo stile e lo sviluppo del disco hanno bisogno di una serie d'ascolti per essere compresi appieno nelle varie sfumature che esaltano le tracce. Il cantante fa la differenza, la prova di Marco Benevento è perfetta, la sua voce calda e suadente con quel tocco melancolico naturale che la contraddistingue ricorda molto la passionalità scura della dark-wave anni Ottanta, in quel periodo la musica veniva resa ancor più tristemente intensa e passionalmente scura da interpreti con una vocalità che si distingueva per calore e capacità di trasmettere emozioni (la tecnica non è tutto, alle volte lo si dimentica volentieri).
Altra cosa che ha colpito nel segno è l'uso delle tastiere, gli innesti sono presenti ma mai ingombranti, pronti a intervenire quando serve, a prendere angoli e spazi della scena senza rubarla o rendersi presenti più del dovuto, il che impreziosisce maggiomente l'andare elegante di "Oionos".
C'è poi un legame strano che mi porta a riscontrare la presenza dei Dark Tranquillity in questa release, la band di Stanne & Co., come gli Opeth, venie "citata" nelle linee vocali così come nel mood che la tracklist pian piano va rilasciando, con l'aumentare degli ascolti queste piccolezze da nulla risultano talmente gradevoli da essere un'aggiunta di valore.
Non posso esimermi dal dire: compratelo! Oltre a supportare una formazione nostrana di una qualità superiore che è ormai un dato di fatto, è talmente tanto il piacere che "Oinos" diffonde che ogni appassionato del genere non deve farselo scappare, sarebbe un reale quanto ingenuo peccato.

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