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lunedì 5 settembre 2011WELTBRAND - Control DivisionInformazioni Gruppo: Weltbrand Titolo: Control Division Anno: 2011 Provenienza: Olanda Etichetta: World Terror Committee Contatti: www.weltbrand.com - www.facebook.com/Weltbrand Autore: Mourning Tracklist 1. Interbellum 2. The Return Of Fear 3. Control 4. Day Of Wrath (Contra Mundum) 5. Commando G Machina 6. Death Of The West 7. The Great Purge 8. Ignite (Burn The Earth) 9. Casus Belli DURATA: 44:31 Gli olandesi Weltbrand nel 2010 arrivano a inserire nella loro discografia il terzo tassello, quello che viene spesso indicato come la prova della conferma ufficiale della bontà compositiva in seno alla band o della maturazione definitiva. Ciò che "Control Division" ci consegna è di sicuro un album maturo ma che al tempo stesso conserva la peculiarità istintiva e battagliera del combo orange. I quaranta minuti mettono in campo una quasi perenne voglia di aggredire e sfracellare l'ascoltatore incanalandolo all'interno di furiose scorribande non lontane dal ricordare l'approccio di Mika Luttinen e soci, dei War svedesi, i Marduk evocativi, con una marzialità dai tratti Iperyt in alcune delle scelte applicate. Non è altresì negabile il fatto che si possa riscontrare un'atmosfera che in brevissimi attimi sembrerebbe far pensare addirittura ai Diabolicum, sì, l'aria industriale c'è, è però rarefatta. La scattante "The Return Of Fear", una legnata senza mezzi termini, trova contraltare nel groove che fluisce in più di un frangente lento e rituale in "Day Of Wrath (Contra Mundum)" dalle venature death metal più marce e maligne; la bastardaggine immessa in canzoni quali "Death Of The West", "The Great Purge" e "Casus Belli", pur alimentando le fiamme della trincea venutasi a formare e demolendo ciò che le si para contro senza batter ciglio al primo ascolto, subisce a lungo andare un calo d'intensità, quasi una battuta d'arresto, tale fattore è dovuto a un ricircolo di soluzioni che per come sono impostate finiscono per implodere più che esplodere. A meno che non siate ossessivi fruitori di proposte di tale tipo, si potrebbe infatti venire a creare una sorta di "bolla" che tende a monotonizzare il progredire del disco introducendo una sensazione di "noia", probabilmente qualche cambio di tempo inaspettato e uno sviluppo delle dinamiche di batteria più "esuberante" in genere avrebbe impedito questo "appiattimento" che l'uso dei synth in uno dei pezzi già citati, "Death Of The "West", riesce solo a lenire in minima parte. Un platter come "Control Division" non accetta mezze misure, lo si prende per ciò che è o difficilmente lo farete uscire dallo scaffale col pensiero d'accompagnarvi con il sound marchiato Weltbrand. Se è rappresaglia sonora ciò che cercate, se non vi servono scappatoie o chissà quale particolare variante per apprezzare un disco di black spudorato nella sua semplicità, allora in entrambi i casi chiamati in causa il vostro orecchio farebbe bene a dare spazio a "Control Diviosion". Nei restanti invece le possibilità che faccia capolino nello stereo con una certa continuità scarseggiano anche se si sa: provare non costa nulla. |
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