lunedì 26 novembre 2012

NWN FESTIVAL III (09/11/2012 - 10/11/2012 @ Berlino)


Informazioni
Festival: Nuclear War Now Festival III
Data: 09/11/2012 - 10/11/2012
Luogo: Fritz Club, Berlino
Autore: ticino1

Scaletta
sabato 9 novembre
Anatomia
Pseudogod
Antediluvian
Blasphemophagher
Wrathprayer
Dead Congregation
Rotting Christ

domenica 10 novembre
Bestial Raids
Adorior
Embrace Of Thorns
Black Witchery
Morbosidad
Proclamation
Ares Kingdom
Sabbat
Revenge
Blasphemy

"Sono il vento di Dio", "Il saccheggio è un artigianato con tradizione!"... questi sono due motti visti sulle magliette di uno degli addetti al controllo d'entrata. Ora, tralasciando che questa persona dimostra in più di una circostanza di essere stato trascurato dalla cultura e di essere vittima delle circostanze, toglietegli quel poco di potere datogli dalla funzione e resterà poco, essa non sa che ci sono mestieri artigianali più antichi e ancora oggi esercitati con successo come la prostituzione. Se poi sapesse chi sono i Blasphemy, avrebbe scelto i suoi abiti in maniera molto più cauta. Terminiamo qui questo discorso di scarso valore filosofico con una strizzatina d'occhio per passare all'argomento centrale di quest'articolo, il terzo rituale del Nuclear War Now Festival a Berlino che ritorna dopo due anni di astinenza.


Giovedì mattina sono già nella capitale tedesca perché al momento della prenotazione del volo conoscevo le date, ma la prevendita non era ancora iniziata, contavo quindi di acquistare anche il biglietto per la serata d'abbrivo; purtroppo il corso della storia è stato un altro e devo dunque rinunciare all'occasione. Il disguido si lascia un poco compensare dal fatto che Yosuke, capo della NWN! Records, mi ha promesso il tesserino stampa, il primo per Aristocrazia.

9 novembre 2012, tempo da due dita in gola.

L'attesa davanti al Fritzclub è lunga, una grande parte dei presenti proviene dall'est, grazie particolarmente agli Pseudogod e ai Bestial Raid, e l'alcol scorre già a fiumi nel primo pomeriggio. Scolarsi due decilitri di Vodka di un sol sorso per poi rifilarsi come ricompensa una bella birra, perché no? I gusti sono gusti.

L'inizio pare ritardarsi, la coda all'entrata è lunga ma l'aria fresca non disturba e dunque il tempo passa liscio scambiando quattro chiacchiere a dritta e a manca e osservando casi sociali che raccattano le bottiglie vuote per guadagnare qualche Euro. Evviva l'Europa, sociale e civilizzata, che non è neppure capace d'offrire un minimo di dignità... Il locale è suddiviso in un atrio, in cui si trovano le prime bancarelle, una sala che porta a destra verso una grande terrazza e a sinistra nella zona dedicata al concerto in cui mille persone troveranno posto.


Non sono in grado di dirvi se nel frattempo abbia già suonato qualcuno... io mi trovo ora davanti al palco decorato con la bandiera dei giapponesi Anatomia. L'offerta è un death-doom strisciante che ricorda parecchio i Winter, anche se parlando con uno dei membri mi rendo conto che non conosce questa formazione. Penso che la giovane signorina alle tastiere attiri qualche sguardo languido da parte dei ragazzi nello scarso pubblico. I musicisti s'impegnano al massimo e offrono un bello show.


Lo sapevo, no anzi, ne ero sicuro... ora si pigiano dinanzi al palco parecchi russi, sostenitori davvero fanatici, per assistere al rituale degli Pseudogod. Desidero ricordarvi che i ragazzi giungono da Perm e hanno all'attivo il primo disco uscito proprio quest'anno. La truppa si presenta in corpsepainting e imbrattata di sangue fresco. La rappresentazione è intensa, brutalmente carismatica e priva di fronzoli. Le canzoni spazzano via tutto, anche grazie al suono più che accettabile. Premetto che questo lato tecnico varierà col passare dei gruppi e in base a chi suona. Peccato ma d'altronde non è semplice accontentare i bisogni di ognuna delle diciotto formazioni.


I canadesi Antediluvian sono una delle vittime del missaggio e purtroppo, almeno secondo me, non riescono a compensare questo deficit con uno show energico. Il trio è molto statico e la sola sorpresa, almeno per i metallari accaniti, è forse una signorina che occupa il posto dietro alle pelli. Non sono particolarmente toccato dalla performance, anzi, ne sono abbastanza deluso.


Ora però sono pronto per un vero massacro con i fiocchi di piombo! R.R. Bastard e la sua squadra dei Blasphemophagher partono all'assalto di Berlino e spero che potrò rifarmi un poco l'udito. La qualità del suono non è ottima ma per me, abituato alla lo-fi, ciò non dà alcun fastidio. Gli italiani non perdono tempo, non lasciano tregua e non discutono: il piacere di presentarsi sulle assi dell'ex Repubblica Democratica Tedesca è palpabile. Una grandinata d'acciaio massacra con goduria il pubblico, vittima volontaria, che sfoga una buona porzione di rabbia in pozzi sfrenati e in headbanging da suicidio.


Dopo avere scambiato quattro parole col cantante dei Bethlehem, sì, al NWN Festival s'incontra parecchia gente interessante, entro un attimo in sala per ascoltarmi un poco i Wrathprayer, gruppo cileno sotto contratto presso l'organizzatore della serata. Vedere magliette dei Bolt Thrower è sempre un piacere, però resto senza un'impressione convincente del trio. Il suono è nuovamente impastato ed è dunque difficile discernere le note. Il lato positivo è il pubblico che pare comunque apprezzare il lavoro dei ragazzi sudamericani.


Resto delusissimo quando vedo sul palco i Dead Congregation al posto dei Morbosidad. A quanto pare il cantante di questi ultimi è bloccato da qualche parte e non potrà presentarsi. Domani, a quanto mi dirà la ragazza che ha sfottuto per le mie scarpe al concerto degli Shining qualche mese fa, potrò masturbarmi ascoltando la loro musica marcia. I greci che suonano ora li ricordo solo vagamente e la musica non mi convince completamente. De gustibus non est disputandum, l'offerta mi lascia poche impressioni permanenti. Il quartetto è comunque ben accolto dai presenti che festeggiano volentieri al suono delle sue note.


Ho visto i Rotting Christ l'anno scorso a Helsinki perciò sono curioso di rigodermi una loro performance. La sala è piena zeppa, la scena si presenta con un poco più di decoro e il gruppo sembra essere davvero in forma. È inutile perdere parole a proposito della professionalità che è quasi d'obbligo per un mito del black metal ellenico. Un classico dopo l'altro allieta i timpani del pubblico che gode come mai prima in questa giornata intrisa di metallo pesante. I signori si muovono sovranamente e sanno prendere per la gola gli ascoltatori, trascinandoli su un'onda di raffinato metallo nero maturato a perfezione. Perle come "Non Serviam" e altre non possono mancare e sono servite a caldo come bis. Sì, il restare fino alla fine è stato ricompensato abbondantemente.

10 novembre 2012, tempo variabile, la merda prevale.


Dopo avere fatto un giretto nei dintorni dell'Alexanderplatz, avere scoperto che la campagna elettorale di Mitt Romney è nata in Germania e che gli zingari rompono come mai a turisti e non, mi reco nuovamente verso la tana del leone. Gli addetti alla sicurezza sembrano festeggiare uno sciopero dello zelo; la moglie di un membro dei Morbosidad (se non erro) che è abbigliata in modo inconfondibile, è controllata per la centesima volta malgrado sia sulla lista degli ospiti e porti ben in vista, da brava ragazza, il pass attorno al collo. Questa è la prova che il Mondo ha bisogno di essere popolato da idioti per continuare a ruotare...


La sala è gremita di ospiti polacchi, pure loro fan privi di compromessi, per onorare l'attacco dei Bestial Raids, reduci da un disco piuttosto debole. In sede live il trio è statico e non riesce a riempire un palco di tali dimensioni (ok, non è enorme). La musica e l'interattività elitaria con il pubblico riescono a mantenere comunque alto il livello d'intrattenimento; i presenti sono in delirio e non si vergognano di mostrare per chi sono venuti oggi.


Gli Adorior, invece, si trovano davanti a una platea alquanto sfoltita. Il quintetto britannico non solo ha lo svantaggio di apparire dopo i polacchi ma deve pure combattere contro un suono assolutamente inaccettabile che, ho provato a piazzarmi in diversi angoli del locale per verificare, impedisce di capire una sola nota di quello che la squadra suona. Peccato. Le magliette dei Voivod mi lasciano speculare una tendenza thrash, il resto mi sussurra piuttosto "death". La cantante è piena d'energia e pare a volte avere un debole per la defunta signora Wendy O'Williams. Sarò onesto... gli effluvi ascellari del chitarrista hanno contribuito a scacciarmi dal pubblico...


Embrace Of Thorns... ecco un altro nome che conosco bene, ma di cui la musica non mi è presente. Il chitarrista sprigiona tanta antipatia, soggettivamente, che nella mia mente copre di vergogna tutta la formazione. Sì, l'attitudine è estrema, senza compromessi, ma parliamo pur sempre di metal e a volte è difficile restare obiettivi. Preferisco scattare quattro foto in croce e andarmene a visitare le bancarelle con una bella birretta in mano.


Naturalmente è d'obbligo presentarsi all'appello quando i Black Witchery invadono la capitale tedesca. Due anni fa il suono non era degno di una tale rappresentazione, forse un tantino pomposa e da copione. Come sarà oggi? Il pubblico pare essere pronto all'olocausto e si getta con coraggio nel conflitto. Brutale, senza compromessi e piena d'ira è la scaletta degli statunitensi. La celebrazione del rituale nero copre tutta la carriera del trio e, malgrado un certa staticità in scena e pause a mio vedere inutili, non lascia desideri inesauditi.


Il pacco nei pantaloni inizia a dolermi... è arrivato, scusate, sono arrivati i Morbosidad. Da anni attendo di poterli vedere in concerto e spero vivamente per loro che non mi deludano (eh eh...). Qualcosa sembra non funzionare come previsto; il chitarrista è totalmente snervato e presumo che il suo stato d'umore sia dovuto al tasso alcolico del bassista; questi barcolla e poco prima ha preso un bel sorso da una bottiglia che non voglio descrivere per mantenere un minimo di decoro. Mentre tento di scattare qualche foto, mi scateno di tanto in tanto, testando i limiti della pazienza del responsabile nel mio settore. Fortunatamente gli sono abbastanza simpatico e non dice niente. Soggettivamente il concerto è una figata unica e mi resta solo da criticare il suono che nuovamente non è ideale. Il set è corto, solo una ventina di minuti, ma sono contento che l'organizzazione sia stata tanto flessibile di concedere al gruppo lo spazio previsto per il giorno precedente.


La prossima tappa è rappresentata dai Proclamation che mi svelano quanto sia sceso il livello in questo movimento "War Metal". Il pubblico non si comporta diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare in qualunque festival in cui la musica è una scusa per ballare (pogo, mosh o circle pit) e non è più in primo piano. Più di una volta ho l'impressione che molti non conoscano neppure i pezzi, ma approfittino dell'occasione per fare casino. Gli spagnoli combattono bene, per il resto... vabbè, alcune attitudini sono solo contorno, superflue ma ci sono.

Gli Ares Kingdom paiono essere ospiti fissi a questo festival. Possiedo un disco ma non riuscirò mai a capacitarmi del fatto per cui questo gruppo sia tanto popolare. Musicalmente non è di alto livello, molte canzoni sono noiose e si muovono in un mare di mediocrità. Sul palco la truppa è comunque compatta e sa motivare il pubblico. Ne approfitto freddamente per andare a cena e mi godo poi una parte della rappresentazione, senza scattare foto. Il pubblico è soddisfatto, entusiasta per il concerto offerto dagli americani.


Pieni di sé entrano in scena i Sabbat, gruppo che conosco solo marginalmente (picchiatemi...). Gezol si mostra in costume stile Anni Ottanta che ricorda non poco alcune immagini promozionali dei Venom. Il pubblico, che ha dimostrato già in altre occasioni quanto il riso abbondi sulla bocca degli stolti, si diverte guardandolo e comportandosi con poco rispetto, gettando anche immondizia sul palco.


Tali atteggiamenti m'infastidiscono profondamente e provano quanto si stia imbastardendo questa nicchia di metallo estremo. Imperterriti i nostri samurai partono rapidi all'attacco incendiando gli animi dei presenti con una scaletta e uno show molto professionali e carichi d'energia. Il concerto mi piace e immagino che pure i Venom una volta fossero tanto fighi.


La pietà volge al termine e l'estremismo si avvicina al culmine con i Revenge; la Ross Bay è stasera più che mai vicina ai territori teutonici. Il 2012 ha portato alla ribalta il trio canadese con un disco che esce un poco dalla rigidità e dal ripetersi dei lavori passati. Stasera l'oscurità può scendere densa sul Fritz Club per ingoiare senza ritegno la massa stolta e priva di rispetto. Alla fine resteranno solo le anime davvero dannate e spudoratamente fanatiche che sfodereranno il loro pugnale in onore del War Metal. Ah, la regia di Aristocrazia mi dice di terminare la mia esaltazione e di restare ai fatti... Roger! Lo show dei nordamericani è tipicamente robusto e privo di compromessi. I pezzi martellano i timpani degli ascoltatori in delirio che paiono sentirsi particolarmente legati agli eredi dei Conqueror. Personalmente non mi sento di casa con questo trio ma il concerto è davvero brutale e mi piace parecchio.


Ora mi preparo moralmente per un rituale che ho già perso due anni fa. Mi vergogno a dirlo... sono dovuto soccombere agli effetti di un'influenza. I Blasphemy li adoro da qualche tempo e da altrettanto aspetto di poterli gustare in concerto. Ho già visto prima i membri del gruppo muoversi in sala e devo dire che sanno come mantenere le distanze e mostrare un elitarismo sfrenato. Particolarmente Caller Of The Storms si è visto sempre e solo con i suoi occhiali scuri, evitando il più possibile i contatti personali. Da un lato l'atteggiamento mi diverte, siamo nel 2012, dall'altro la musica metallica è un macigno che ha bisogno secoli per deteriorarsi; tale spirito per restare conseguenti è lodevole. Bando alle parole inutili... nuovamente alcuni individui diversamente abili, superflui su questa Terra, non hanno nulla di meglio da fare che buttare rifiuti sul palco, mostrando ancora una volta una mancanza di rispetto endemica e forse risultato dell'ignoranza musicale. Probabilmente i membri di Aristocrazia sono tanto legati fra loro proprio grazie a un certo accanimento musicale per il nostro amato genere. I Blasphemy invece non deludono e massacrano durante un'ora il pubblico con un rituale inesorabile. È inutile citare la scaletta, la discografia dei signori è davvero definita; ogni nota è netta, la voce di Nocturnal Grave Desecrator è ancora più impressionante che non su disco... sì, paurosa e intensa. Con questi termini si può definire la prestazione del gruppo!

Questo festival chiude il terzo capitolo mostrando di essere già una manifestazione non solo internazionale ma addirittura intercontinentale. Non solo i gruppi provengono da diverse parti del mondo, il pubblico giunge a Berlino dalle Americhe e da altre parti del Pianeta, in più la capitale tedesca offre la possibilità di combinare metal, divertimento, cultura e anche tanto altro.

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