lunedì 26 novembre 2012

FLAME OF WAR - Long Live Death!


Informazioni
Gruppo: Flame Of War
Titolo: Long Live Death!
Anno: 2012
Provenienza: Wroclaw, Polonia
Etichetta: Lower Silesian Stronghold
Contatti: flame-of-war.t15.org
Autore: Bosj

Tracklist
1. The Hammer Of Ragnarok
2. Lunar Plains
3. The Pulse Of The Void
4. The Fates And The Usurper
5. Mare Tenebrarum
6. The Iron Age Of Europa

DURATA: 51:17

Il progetto Flame Of War vide la luce quasi un decennio fa, nell'anno 2004, in terra polacca. Da allora diversi elementi si sono avvicendati al suo interno, con l'unica costante del polistrumentista Njord a dirigere i lavori.
Oggi con "Long Live Death!" la band taglia il traguardo del quarto lavoro in studio, e a Njord, che nel frattempo ha assunto anche le vesti di cantante, si affianca quale session member alla batteria il misterioso P., già compagno all'interno dei Dark Fury (cui Njord si è unito nel 2010), nonché mastermind del fu progetto Wschód.
Da questa breve presentazione non dovrebbe essere difficile inquadrare il lavoro dei Flame Of War: black metal mitteleuropeo dalle forti radici conservatrici, per non dire destroidi, e dall'attitudine battagliera. E "Long Live Death!" non stupisce, collocandosi precisamente in questo filone.
Cosa si potrebbe scrivere, dunque, che non sia già stato scritto, riscritto, ribadito e ripetuto ancora su questa musica? Ben poco in verità, non fosse che la particolarità dei Flame Of War è piuttosto inusuale in questo settore: il songwriting di Njord, per quanto lineare, e non potrebbe essere altrimenti, si caratterizza per una durata media dei brani decisamente superiore al solito. Considerando che "The Pulse Of The Void" è un interludio da meno di due minuti, abbiamo infatti cinque brani che insieme toccano i cinquanta minuti complessivi, non proprio cose di tutti i giorni in ambito black continentale, quadrato e senza orpelli. A questo si va ad aggiungere una particolare predisposizione per testi asciutti e volutamente scarni che, con l'unica eccezione di "The Fates And The Usurper", non occupano che una parte del brano, lasciando così ampi spazi per la chitarra e le sue lunghe, lunghissime cavalcate sulle "pianure lunari" e non. Se ciò non bastasse, si consideri anche il fatto che la strumentazione diversa dalle sei corde è registrata a un volume discretamente inferiore rispetto a queste, e avrete un'idea di quanto il lavoro sia effettivamente orientato al massiccio uso delle asce. Forse un po' troppo, aggiungo.
Non si tratta tuttavia di un disco "ignorante", in cui volumi e mixaggi vengono fatti a casaccio, questo no: "Long Live Death!" è infatti un album curato, volutamente lo-fi, in piena coerenza con quella che è la scena di appartenenza del gruppo. Lo si scopre durante la lunghissima e conclusiva "The Iron Age Of Europa", che nella seconda parte si apre a fortissimi rimandi neofolk, prima di tornare ad innalzare il muro di chitarra per la conclusione del lavoro.
All'interno del booklet poi abbiamo diverse citazioni non identificate, tra cui Philip K. Dick ("Valis") e Lord Byron ("Manfred"); non saprei dire se queste siano effettivo segno di profondità oppure semplice ostentazione di ricercatezza. Quel che è certo è che il puzzle del black metal "tradizionalista" da oggi gode di un nuovo tassello. La fiamma della guerra continua ad ardere.

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