lunedì 12 novembre 2012

WHISKEY RITUAL - Narconomicon


Informazioni
Gruppo: Whiskey Ritual
Titolo: Narconomicon
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Lo-Fi Creatures
Contatti: myspace.com/whiskeyritualofficial
Autore: Leonard Z666

Tracklist
1. The Forsaken Kings
2. Fin Du Siècle
3. Lo-Fi Attitude
4. Buccaneers
5. Over The Edge
6. Bootleg In A Bootleg
7. Hanged Joe
8. Legend Of The Alley
9. We Make Albums That History Throws Up
10. White Darling

DURATA: 45:08

Eccoci con i folli Whiskey Ritual, band capeggiata dal bucaniere Dorian Bones, noto anche per essere il frontman dei doomster Caronte. Avevamo lasciato la formazione con un primo, ottimo album, e con uno split in vinile con i Forgotten Tomb che omaggiava G.G. Allin. Saranno riusciti i nostri a eguagliare il risultato del debut, oppure saranno caduti nella trappola del secondo album loffio? La risposta è semplice: questo lavoro è 'na bomba. Dieci pezzi in cui è ancora più accentuato il lato rock 'n' roll della band e in cui i nostri danno il meglio di sé dal punto di vista sia tecnico che compositivo. La differenza principale con "In Goat We Trust" è che stavolta i pezzi sono meno immediati e richiedono più ascolti per poterseli godere appieno. Questo cd gira incessantemente da giorni nel mio lettore e vi assicuro che alla terza passata vi salirà come una droga, e forse è proprio per questo che il titolo del lavoro mischia il lovecraftiano "Necronomicon" e droghe. I testi prendono in giro un certo tipo di metal serioso e non auto-ironico, lanciandosi in giochi di parole e citazioni notevoli per chi conosce il genere estremo (es. "Slowly We Riot" tratto da uno dei brani!), dall'altra parte tracce come "Hanged Joe" sono una vera mazzata, e parlano della perdita degli amici e del suicidio. Il lavoro è dedicato a Morgan The Bard, artista prodotto da Moonlight Records, e venuto a mancare recentemente. In definitiva la musica degli Whiskey Ritual è tutt'altro che leggera o scazzona, come i nostri ci vogliono far credere e forse come loro stessi pensano che sia. Il male, quello che si mette in posa con la faccia dipinta da panda e si fa le foto nelle foreste dietro casa con l'autoscatto, non alberga qui. Qui c'è solo il disagio di chi prende per il culo la vita bastarda e crudele perché sa che la battaglia con l'esistenza l'ha già persa in partenza.

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