lunedì 9 agosto 2010

LES FLEURS DU MAL - Schattenfeuer


Informazioni
Gruppo: Les Fleurs Du Mal
Anno: 2010
Etichetta: Dunkelheit Produktionen
Contatti: non disponibili
Autore: ticino1

Tracklist
1. I
2. II
3. III
4. IV

DURATA: 58:51

L'Isonzo e la Prima Guerra Mondiale sono termini eternamente collegati al binomio Italia-Austria. Migliaia di soldati soffrirono, persero i loro sogni e perirono su entrambi i fronti. L’imperdonabile sole estivo bruciò loro i visi e i crudeli freddi invernali presero loro le membra e la vita.

Fortunatamente parliamo di tempi passati. Sarebbe oggigiorno paradossale alle nostre latitudini rifiutare un qualcosa solo perché appartiene a un paese confinante.

Desidero in questa sede distruggere il nome e il lavoro di un gruppo austriaco che ci offre un disco limitato in maniera ridicola a trecento copie. Trecento copie vi dico! Scherzo. Resterò obiettivo come d’abitudine.

Les Fleurs Du Mal è il titolo di un libro del poeta francese Charles Baudelaires (1821-1867) che si cimenta con le noie del popolo cittadino. Vi descrive la decadenza della società in una maniera che la censura riprese. Temi spiccanti dei suoi lavori sono malinconia e tedio, per citarne qualcuno. Non pensate che io sia un sapientone. Le informazioni sono tratte dal mondo del “www”.

Quest’atteggiamento malinconico e tediato si rispecchia in quattro movimenti offerti da Arnar, sì, pare si tratti di un progetto diretto da un solo musicista, che serve ritmi medio-lenti e in parte confusi. La voce ricorda vagamente i lavori degli Urfaust e musicalmente ci si muove in territori battuti dai Paysage D’Hiver. Non aspettatevi dunque un bombardamento a tappeto di riff e violenza. Le tracce sono sobrie e tranquille, quasi depressive. L'introduzione è quasi una marcia funebre, interrotta dal sample di una voce femminile che apre un varco per chitarre alquanto rudi.

Mi piace cercare i dettagli nascosti nella produzione arcana che nasconde parecchie sorprese. All'inizio ebbi la netta idea di trovarmi davanti a una delle tante registrazioni noiose e scontate che osano ostentarsi al pubblico odierno. No, questo disco, pur non essendo di punta, è come un uovo Kinder Sorpresa. La cioccolata è sempre la stessa, ma il giocattolo è un altro. Durante ogni passaggio on air è possibile scoprire parti quasi nascoste o punti particolari che risvegliano sentimenti diversi nell'ascoltatore, a seconda della luna che egli ha. La voce, straziante, evidenzia parecchio tali passaggi rendendoli ancora più taglienti come all'inizio del secondo movimento.

Vi consiglio vivamente di dare un ascolto al progetto. Acquistando il disco avreste sicuramente un pezzo di metallo poco comune e di buona qualità nella vostra collezione.

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