lunedì 2 gennaio 2012

BLACK INSIDE - Servant Of The Servants


Informazioni
Gruppo: Black Inside
Titolo: Servant Of The Servants
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/black.inside
Autore: Mourning

Tracklist
1. Servant Of The Servants
2. Crossing The Desert
3. Another Me
4. Getsemani Suite
5. Tears Of Rain
6. Zombies Train

DURATA: 36:11

Nati come una cover band dei Black Sabbath, i Black Inside si sono evoluti in una vera e propria realtà personale e data l'esperienza di una line-up composta da musicisti nostrani navigati, il momento di produrre un primo lavoro sotto tale monicker era giunto, è così che mi trovo fra le mani "Servant Of The Servants".
L'anima rock che prende spunto dalla natura sabbathiana del genere si fonde perfettamente con quella heavy metal di matrice scura e raffinata classica delle lande scandinave, pensate a gente come gli Abstrakt Algebra dell'accoppiata Leif Eidling/Mats Leven quale punto di riferimento ideale.
È un disco di stampo vecchia scuola che si assesta perfettamente all'interno di un movimento in continuo rimpolpare di ranghi qual è quello del "destino", i Black Inside lo fanno mostrando i denti stretti in episodi veloci ma nei quali è presente quella componente che dilata il sound inserita "ad hoc" per far respirare il pezzo e poi ripartire accelerando improvvisamente come avviene in "Another Me" e "Zombie Train".
Se si limitassero a fornire una prova esclusivamente mascolina, rimarrebbero però incastrati in una sorta di limbo che attanaglia tante formazioni descritte con il "vorrei ma non posso", la bravura del quintetto, oltre che a sfoderare degli arrangiamenti minuziosi e indovinati, è quella di far confluire una sorta di progressione mai troppo marcata né lucida nella titletrack, rischiosamente quanto indovinatamente posta a coprire lo scomodo ruolo di opener piazzandole subito dopo una "cantilenante" "Crossing The Desert" dalle ritmiche più serrate a rendere febbricitante l'atmosfera.
Anche la più lunga e meditativa "Getsemani Suite" come "Servant Of The Servants" vede incunearsi nella sua struttra soluzioni di stampo prog, è però maggiormente evocativa e direzionata ad esaltare le qualità emotive del combo, diverso si presenta ciò che le succede, sono infatti frangenti ancor più intimi e delicati scanditi dalla soffusa malinconia sprigionata dalle note di "Tears Of Rain" a prendere vita.
Non so cosa si possa pretendere di più da un lavoro simile, sprazzi di classe e di carattere sono presenti, la produzione a cura di Maddalena Bellini (chitarrista dei Nameless Crime) è calzante, la domanda che rimane da farsi è: quando e chi li metterà sotto contratto?
Sperando per i Black Inside ci sia una svolta in tal senso in breve tempo, sempre che l'autoproduzione non sia la scelta artistica e professionale che meglio li inquadri e vogliano continuare per questa "dura" ma odiernamente anche gratificante strada, posso quindi solo fare i miei personali auguri alla band e consigliarvene l'ascolto.

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