lunedì 16 agosto 2010

OCCULTA STRUTTURA / NOX ILLUNIS / CENERE MUTO - Split




Informazioni
Gruppi: Occulta Struttura / Nox Illunis / Cenere Muto
Anno: 2009
Etichetta: D.N.A. Experimental Net Label
Contatti: http://www.myspace.com/dnarecord / http://dnanetlabel.altervista.org
Autore: Mourning

Tracklist
1. Intro - Into The Arrived Darkness
2. Blasphemy Is Your God
3. La Mietitura
4. Azagthoth
5. Lux Fugit
6. Darkness Of The Soul
7. Outro - Nox Perpetua
8. Intro - Memento
9. Dei Sepolcri
10. Fuga
11. Outro - Ogni Catena

Tre realtà che popolano il sottobosco folto e ricco di creature interessanti danno vita a uno split dalle facce decisamente proprie, personalità anche contrastanti che si mettono in gioco offrendo all'ascoltatore una prova di quanto ci sia di buono da cogliere raschiando, scendendo oltre il conosciuto o quello che si spaccia per underground ma non lo è ormai da tempo, chi millanta di frequente di solito non possiede ciò che dice d'avere.
Lotto Occulta Struttura: la hit è la "Mietitura" realmente dilaniante, il prendere piede dopo "Blasphemy Is Your God", che già di per sé è una gran bella mazzata, è come avere la testa riposta sulla ghigliottina ed essere coscienti che fra poco si verrà decapitati. Unica pecca la voce, l'effetto è troppo sparato e in alcuni momenti i picchi sparano facendo perdere contatto con la musica. Per chi scrive sono lidi sicuri quelli del progetto che Akh. porta avanti ormai da quasi una decade riuscendo nel riservare sempre sorprese gradite.

Lotto Nox Illunis: l'intro di pioggia accompagnato dai synth in "Lux Fugit" è molto più che accattivante ma fra la due tracce a mio avviso esce meglio la successiva "Darkness Of The Soul" dove prende davvero tanto il lavoro di basso e il fatto che riesca a esprimere inquietudine senza dover ricorrere a tempi forzatamente veloci, bello anche l'uso delle tastiere eteree, non è granché il suono della cassa che sembra il ticchettio di un orologio, martella tediando sul lungo andare. Sul finire nell'accelerare puntando su posizioni di presa vi sono battute in corsa sul rullante leggermente sconnesse ma che non stanno male, però non convincono pienamente. La conclusiva "Nox Perpetua" sfoggia un riffato pomposo che non dispiace, al tempo stesso fornisce però parecchi deja vù, buoni i pattern di batteria anche se qualche passaggio in più sui tom sarebbe stato gradito, il finale punk è inaspettato, Fenriz e Vicotnik han fatto scuola in tal senso.

Lotto Cenere Muto: L'ambientazione naturalistica che prende vita internamente ai brani è fantastica, la presenza della voce narrante è più che particolare. La distorsione che come un brusio si annida in "Dei Sepolcri" stride con il jazzy mood del basso e della batteria, l'effetto è all'inizio piacevole ma con il passare dei secondi uccide il pezzo, è un peccato, l'uso del sitar è perfetto così com'è bello l'attacco acustico con cui esordisce "Fuga", il fatto che poi diventi tema dominante e l'altra chitarra ci ricami su è veramente ben fatto. Il successivo cambio di stile è sin troppo netto, suppongo sia voluto però sfumato non avrebbe troncato malamente una fragile struttura di quel tipo, in quel modo distrugge una linea di pensiero sostituendola con un'altra sin troppo diversa. L'ultima traccia "Ogni Catena" sembra uscita da uno sci-fi film, l'effettistica riporta a quei film di fantascienza anni Sessanta dove c'erano quei finti laser o suoni alieni disturbati, interessante poco da dire.

"Occulta Struttura/Nox Illunis/Cenere Muto", nel complesso è un lavoro molto buono, azzeccata la cover per i colori scelti e l'immagine vi è minor speranza e una sorta di torpore millenario da cui non si riesce a uscire in quelle gradazione di grigio più che nel nero profondo ma alla fine involubile.
Split insomma che si mantiene a livello underground ma che ha delle potenzialità interne spiccate, fa piacere sapere che in Italia si possa sperimentare tanto senza aver bisogno di mezzo ingegnere del suono, studios e label pronte a impiantare anche il tasto play stile Sbrodolina pur di far soldi.

Stampato in sole trentatrè copie numerate a mano si relega a prodotto decisamente di nicchia e che riscuoterà interesse soprattutto verso chi conosce e segue le suddette formazioni, è comunque una valida occasione per venire a contatto con musica che evita i compromessi e si concede alla gente nella sua forma più pura evitando che terzi ci mettano mano su, in una parola vero "underground" come si usava ai bei vecchi tempi.

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