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lunedì 9 agosto 2010DIE - Rise Of The RottenInformazioni Gruppo: Die Anno: 2010 Etichetta: Unique Leader Records Contatti: www.myspace.com/diedenmark Autore: Mourning Tracklist 1. Executionroom 2. Soul Scavenger 3. Soil Became Flesh 4. Dead Flesh Makeover 5. Dread Lord 6. Mors et Sanguis 7. Rise Of The Rotten 8. Vindictive 9. Gore Monger DURATA: 36:48 La Unique Leader sforna prodotti che riescono ad accontentare per fortuna più fasce d'ascoltatori seppur si rimanga relegati all'ambito death/brutal. Se la tech area è ormai straffollata di cloni su cloni che producono dischi fotocopia senza ritegno alcuno, per fortuna escono anche sani lavori di death metal più diretti e meno costruiti che hanno ancora quell'attitudine violenta e non forzatamente incasellata del genere: "giochiamo ai piccoli Malmsteen versione brutal". I danesi Die arrivano al debutto con "Rise Of The Rotten" e lo fanno dandoci in pasto un album che pur vivendo di un sound moderno e di una pulizia più che discreta mantiene viva la primordiale e ferale crudeltà dello stile. Assalti indiavolati nella tradizione di gente come Malevolent Creation misti alla tecnica dei Suffocation sono riscontrabili in un platter che vanta dei brani di tutto rispetto quali "Soul Scavenger" o la stessa titletrack che ben si prestano a richiamare le due caratteristiche citate coadiuvati da altri che s'infervorano, aggiungendo porzioni di groove massicce vedasi "Soil Became Flesh" e la conclusiva "Gore Monger" che racchiudono l'essenza di un platter che spara in faccia senza pensarci troppo su. Non è tutto oro ciò che riluce purtroppo, è vero che il riffato sarà di sicuro gradimento per gli amanti del genere, che il cantato pungente di Søren Teddy è una delle carte migliori poste sul tavolo dai Die e che le basi terremotanti per quanto alle volte tendano a una sorta di omogeneità, cosa che ci può anche stare, rappresentano le tracce per quel che sono, il vero unico punto interrogativo è la solistica di Tajs Kolman. Il chitarrista s'inserisce con assoli melodici ma che non sempre si addicono all'espressione cattiva e ficcante della proposta, ben eseguiti ma l'incastro in alcune sezioni risulta artificioso. Prodotto da Tue Madsen all'opera ormai non so più con quale moltitudine di act, il lavoro svolto dietro il mixer riesce nell'evitare la celofanatura sin troppo ripetuta e conosciuta in cui ci s'imbatte da un paio d'anni a questa parte, da invece pieno sostegno al sound martellante dei ragazzi. "Rise Of The Rotten" è un disco solido, un bel mattone pronto a confrontarsi con il vostro volto facendovi del male, nulla d'innovativo, una base promettente che fa sperare in una prossima conferma o eventuale passo in avanti in futuro. Se è death metal ciò che cercate, è quello che troverete al suo interno. |
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