Informazioni
Gruppo: Craniumblast
Anno: 2009
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/craniumblast
Autore: Mourning
Tracklist
1. All Is False
2. Daze
3. Voice of Profane
4. If
DURATA: 17:31
La formazione finlandese dei Craniumblast rilascia il suo secondo ep "Death Star Super Laser" a un anno di distanza da quel "Living Dead Life" che aveva mostrato una band con le idee chiare e in una fase che delineava un potenziale e uno stile su cui malleare la figura definitiva che li rappresentasse.
La scelta ricade ancora una volta su quattro brani per un minutaggio similare al recente passato mantenendosi intorno al circolo fra i sedici e i diciotto minuti.
La virata sul sinfonico è maggiore rispetto al precedente lavoro, l'influsso delle tastiere diventa dominante ma i toni rimangono scuri ad eccezione delle tunzettonate che ahimè ogni tanto prendono piede nella seconda canzone.
La componente death/thrash è solida e si mostra pienamente sia in "All Is False", sia in "Daze" per quello che è: ritmica spaccaossa ben assemblata.
"Voice Of Profane" spinge sull'acceleratore inserendo brevi tirate e alterando acidamente l'uso della vocalità che oltre al growl forza nel creare un semi-scream, bello lo stacco dove il basso si ritaglia uno spazio solista lasciando che il brano riprenda poi dalle coordinate iniziali.
I cambi e il modo d'esporre mi hanno ricordato i parti iniziali in casa Crematory (tedeschi) dove fino all'omonimo, evitando il passo falso di "Illusion", un buon equilibrio fra death metal e movenze gotiche permetteva alle due componenti di fondersi senza ostacolarsi.
La conclusiva "If" modifica il ruolo delle tastiere adesso più spacey e moderne, cosa che era avvenuta solo in alcuni passaggi antecedentemente divenendo invece un costante modo di porsi in quest'ultima traccia.
Per quanto se ne possa dire sono uno degli elementi identificativi del sound Craniumblast, le incanalano in modo da sorreggere e alimentare la forza motrice della basi.
"Death Star Super Laser" è un passo avanti rispetto al suo predecessore, il coinvolgimento sonoro globale è migliorato anche se ancora in certi frangenti la componente melodica non trova incastro perfetto con la rabbia espressa da quella death.
Le linee vocali di Pete sono più incisive e la produzione pulitina avvalora le qualità dei vari episodi.
Manca ancora quel quid che permetta ai finnici di puntare a qualcosa di estremamente lucido e personale, il sestetto ha sinora lavorato nella giusta direzione quindi il terzo rilascio (augurando loro sia un full) potrebbe essere la consacrazione definitiva.