lunedì 2 agosto 2010

FROSTBITTEN KINGDOM - Infidel Angel


Informazioni
Gruppo: Frostbitten Kingdom
Anno: 2010
Etichetta: No Sign Of Life
Contatti: www.myspace.com/frostbittenkingdomofficial
Autore: Mourning

Tracklist
1. Warborn
2. Messenger's Harlot
3. Infibulation
4. The Conqueror's Rise
5. Under Shadows Of The Swords
6. 732

DURATA: 34:37

A distanza di un anno si rifanno sotto i Frostbitten Kingdom di cui la nostra zine aveva già recensito il precedente lavoro "Obscure Visions Of Chaotic Annihilation".
Ritornano con una crescita ancor più marcata dal punto di vista tecnico, il nuovo "Infidel Angel" infatti, pur assecondando le peculiarità che caratterizzavano il black/death dei finnici anche nell'episodio antecedente, non mantiene l'equilibrio fra le due influenze primarie, melodie curate stavolta più marcate e coadiuvate da un lavoro di synth profondo e intenso a supporto fanno la parte del leone.
Il gelo mostrato nel recente passato viene ancora trasmesso dal riffing composto da Henkka che ricopre sia il ruolo di compositore primario (solo in "The Conqueror's Rise" collabora l'altro chitarrista J. Hakala) che di scrittore dei testi, alle volte però usa delle soluzioni quasi standard che con una ritmica differenziata avrebbero spalancato portoni di ferro.
La band è a proprio agio quando tiene il piede sull'acceleratore seppur non raggiunga mai velocità folli, trovano una sostanziale capacità d'interagire dando sfogo a impatto e groove in canzoni di sicura presa ed efficacia quali l'opener "Warborn", "Infibulation", la già citata "The Conqueror's Rise" e "Under Shadows Of The Swords".
"Infidel Angel" è un album massiccio, la vena che riporta al filone melodico è ampia, la solistica, immediata e ben proposta dal punto di vista esecutivo e compositivo, si mostra non come un semplice orpello ma un pezzo che dovutamente s'incastra all'interno dei brani.
Quando il lato più tetro prende vita in "Messenger's Harlot" vien fuori ancor più la "rabbia" espressiva di cui i Frostbitten Kingdom sono portatori, la canzone nelle fasi in cui il testo si sviluppa ha la propensione a dilatarsi mantenendo un incedere pesante con i synth che l'adornano grevemente lasciando al suo finire il compito di affondare il colpo, ciò che contrariamente non avviene in quella che si potrebbe definire una heavy ballad, "732", inaspettata carta che i ragazzi giocano a chiusura del platter.
La formazione si fa davvero sotto quando le derivazioni di scuola death e thrash si fanno più pulsanti e presenti nello schema che sorregge gli episodi, il suono è più pulito e definito rispetto al precedente lavoro, sono sicuramente migliorati e coscienti delle potenzialità che possiedono, vi è assenza però di quella vivida istintività che aveva fornito un'ulteriore forza motrice a "Obscure Visions Of Chaotic Annihilation".
Consiglio quindi l'ascolto di "Infidel Angel" a priori, a chi avesse già incontrato sulla propria strada gli album precedenti per rendersi conto di quanto e come si sia evoluto il sound Frostbitten Kingdom, in seconda botta a chi ha una passione sviscerata per il black melodico ma che sa sfoderare gli artigli quando serve.
Il compito è ben svolto, da loro però ci si può e deve attendere di più, il passato insegna.

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