Informazioni
Gruppo: Bonded By Blood
Titolo: The Aftermath
Anno: 2012
Provenienza: USA
Etichetta: Earache Records
Contatti: myspace.com/bondedbyblood
Autore: ticino1
Tracklist
1. I Can't Hear You
2. Shepherds Of Rot
3. The Aftermath
4. Crawling In The Shadows
5. In A Wake
6. Repulsive
7. Among The Vultures
8. Show No Fear
9. Restless Mind
10. Left Behind
11. Killing In The Name [cover Rage Against The Machine]
DURATA: 45:44
Il revival del thrash metal non sembra raggiungere un punto d'arrivo e dunque una fine. Molti gruppi tecnicamente bravi, e meno, bisogna dirlo, popolano una vera nazione del genere e confondono così molti utenti. I più esperti, come il sottoscritto, sbadigliano all'ascolto di alcuni dischi, mentre molti giovani ritengono di aver scoperto l'acqua calda, udendo certi gruppi.
I giovanotti provenienti dalla Florida non brillano per l'originalità nella ricerca o per la scelta del nome per il gruppo. L'aroma di Bay Area è programmato; ciò non toglie che come critico musicale che si rispetti io debba evitare di lasciarmi influenzare (è sempre facile da dire) da tali pregiudizi.
Le canzoni dei Bonded By Blood non sono dei monumenti all'unicità o degli inni alla fantasia compositiva, sanno però convincere dal lato esecutivo e tecnico; la chitarra emana note di qualità suonate in maniera impeccabile. Riconosco influenze da ogni angolo del thrash di calibro targato fine Anni Ottanta, inizio Anni Novanta; in particolare "The Aftermath" è un bel bastardo dei Coroner dal lavoro "Mental Vortex". La voce, decisa, pone le sfumature al posto giusto, la batteria segue diligentemente e forma con un basso mogio mogio una squadra di ritmica competente. Tornando alla chitarra: anche le parti soliste si distinguono grazie a un'esecuzione molto piacevole. Con un piccolo bonus, una cover dei Rage Against The Machine, chiudono le danze.
Incontriamo in ogni solco di questo disco dei vecchi conoscenti, Exodus e Testament vi salutano calorosamente, alcune cartoline arrivano dall'Europa, e il tutto sa un poco di scongelato nel microonde. Chi di voi non fosse particolarmente viziato e desiderasse solo thrash metal tosto e di buona fattura, non dovrà fare altro che beccarsi "The Aftermath".