domenica 10 febbraio 2013

PHOBIC - The Holy Deceiver


Informazioni
Gruppo: Phobic
Titolo: The Holy Deceiver
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Punishment 18
Contatti: facebook.com/pages/Phobic-official/112908635450696
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Holy Deceiver
2. Necrosanctity
3. Liar – From The Deepest Of His Soul
4. Christianized
5. Blessed Lust Arrogance
6. Atrocity By Lies, Dominion Of Breeds
7. Life? / Death. 'Till The End
8. Sunday's Vomit
9. Followin' The Light
10. Phobic
11. The Orison

DURATA: 38:16

Il 2012 è stato un buonissimo anno per il death metal italiano, un evento su tutti ci ha ridato il sorriso: il rientro degli Antropofagus è stato una notizia lieta; in altrettanta maniera accolgo la ripresa dei lavori in casa Phobic.
La formazione lombarda ha cambiato un membro in line-up, dove non è più presente il bassista Gabriel (che ha comunque suonato nell'album), sostituito adesso da una vecchia conoscenza del metal siculo, Maso Alastor (ex fra gli altri di Throne Of Molok e Undead Creep), ed ha rilasciato a distanza di ben undici anni dal debutto "Sick Bleamished Uncreation" il secondo lavoro "The Holy Deceiver". Ancora una volta troviamo a supporto l'immancabile Punishment 18, etichetta che si sta togliendo, e ci sta dando, parecchie soddisfazioni.
L'album del rientro è una bella prestazione di stampo classico, zero fronzoli, nessuna perdita di tempo o complicazioni di sorta, i deathster nostrani la mettono giù dura e semplice attingendo sia dal panorama statunitense che da quello europeo, con nomi quali Benediction, Autopsy, Entombed, Malevolent Creation che per un verso o per l'altro fanno riscontrare la loro presenza all'interno del disco.
I pezzi avanzano compatti e roboanti, non ce n'è uno che mi esalta più dell'altro, apprezzo la proposta di "Holy Deceiver" nel complesso, un monoblocco che attacca con continuità grazie all'ottimo lavoro di Hate alla batteria, allla spietata prestazione vocale di Jericho, al riffing di Theharian che presenta quel tanfo di morte che mi aggrada e al basso di Gabriel, piacevolmente udibile in un contesto che si esprime tramite deflagrazioni irruente, melodie malsane e rallentamenti che fanno davvero male. Questo è ciò che viene consegnato nei quasi quaranta minuti ed è quanto ogni amante dell'old school vorrebbe ascoltare.
Possiamo dunque lamentare la mancanza di personalità? Sì. Possiamo contestar loro il fatto che durante il passaggio nello stereo scattino troppi
déjà vu? Ovviamente sì, ma rivolgendo il pensiero ad alcuni ritorni sulla scena da parte di band di rilievo, che definire vaccate è far loro un complimento, possiamo tranquillamente superare tali paranoie, godendoci un disco che una volta inserito nel lettore fracassa crani con la grazia di un carro armato in movimento.
In definitiva, i Phobic sono una compagnia di tutto rispetto, appartenenti alla "vecchia guardia" o appassionati dell'ultima ora poco importa, vi suggerisco di dare una possibilità a "The Holy Deceiver", è puro death metal e su questo non si discute.

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