lunedì 15 febbraio 2010

JUGGERNAUT - ...Where Mountains Walk


Informazioni
Gruppo: Juggernaut
Anno: 2009
Etichetta: Subsound Records
Autore: Advent

Tracklist
1. Of Snakes And Men
2. Flamingoes
3. Seven Companions And An Empty Chair
4. Ghostface
5. A Fish Called Atlantis
6. Nailscratched
7. Day Of The Dances
8. Thank You For Not Discussing The Outside World
9. The Bridge And The Shepherd
10. Diario

DURATA: non disponibile

Growl stampato in faccia, diretto.
Un'abissale prova di abilità con il semplice uso del petto. L'inhale ha un nuovo uso, atmosferico, sovraccarico di tensione e univoco in un "gigantic post-core" come recita la SubSound Records.
"Of Snakes And Men" libera nell'aria un gas che può esplodere alla minima scintilla, ma ci vorranno degli evocativi intermezzi post-rock per far echeggiare nelle vostre orecchie
l'alta e lenta voce di Salvatore Blasi, vocalist che si rivela dal primo secondo abile, mostrando successivamente una buona capacità anche nelle strade basse e pulite.
Il tutto per dare spazio ad una splendida e netta esecuzione ritmica da parte delle chitarre, voce risucchiante che attrae l'ascoltatore in un vortice di buio porpora.
Durante l'ascolto di "...Where Mountains Walk" si passa dalla alternata e melodica jazzy "Flamingoes" alla terza "Seven Companions And An Empty Chair", quest'ultima mostra il sapiente uso di varie distorsioni ed effetti con l'aggiunta di una voce articolata, che non si riveleranno mai dei finti ritocchi!
La loro musica potrebbe sembrare agli occhi di tutti gli estremi appassionati un semplice prodotto derivativo, bene non lo è! Dotata in realtà di una possente corporatura melodica, l'influenza core acquista il proprio significato emotivo in funzione della loro durezza.
In "Nailscratched" assistiamo ad un classico ma sempreverde assolo, la rapidità sarà presente in buona quantità nell'ultima parte e gli stacchi tecnici saranno molto apprezzati da chi accetta con buon gusto rallentamenti e velocità melodica che continuerà con "Day Of The Dances" di spicco death.
Come si possa arrivare al limite di un'atmosfera autunno-invernale ce lo mostrano in "Thank You For Not Discussing The Outside World", la nevicata di percussioni e ritmiche si fa sempre più bianca e pura, tutto cade e si ricostruisce con la tenacia di una buona voce hardcore, la quale in "Diario" sarà l'esempio pittoresca e sentita di tutta la produzione. Qua i romani si aggirano in un ambiente post-metal con violenza hc squarciando tutto il loro passato al quale Salvatore guarda con rabbia; gli Juggernaut bucano la strada conficcando riff psichedelici e in una fine soporifera, terminano.
L'unico neo che salta agli occhi a fine release è la pesantezza, le canzoni sono tutte originali e personali tra di loro, ma peccano di un eccessiva durata che le rende a lungo andare dispersive.
Verso le ultime tracce ci sentiremo infatti spaesati e con la voglia di chiudere, nonostante tutto ogni canzone da sola vale molto, valutatele dunque nella loro individualità e non solo nel loro intero contesto.

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