lunedì 7 marzo 2011

AMBER TEARS - Key To December


Informazioni
Gruppo: Amber Tears
Anno: 2010
Etichetta: Solitude Productions
Contatti: www.myspace.com/ambertearsband
Autore: Mourning

Tracklist
1. Voice Of Hollow Winter
2. Gray Days Eternity
3. Away From The Sun
4. Beyond The Edge Of Skies
5. When Snow Will Melt Away
6. Like A Silent Stream
7. Gray Hill's Sadness
8. Through The Snows

DURATA: 42:10

Gli Amber Tears li avevo incrociati quattro anni fa, all'epoca il debutto "Revelations Of Renounced" rilasciato sotto Stygian Crypt Productions non mi era dispiaciuto, adesso li ritrovo nel roster della BadMoonMan, parte della Solitude Productions e con un "Key To December" che ha tanti pregi quanti difetti.
Non so in realtà quanto l'etichetta pagan metal possa esser affine al doom/death di stampo classico offerto dalla formazione russa, quello che vi posso anticipare è però che quest'album non è un monolite prettamente scuro, le atmosfere melancoliche e una vena sottilissima che potrebbe richiamare il folk grazie all'uso sparuto di passaggi acustici ne sorreggono le sorti.
L'incedere è per lo più massiccio, fatto di dinamiche semplici, raramente vi sono cambi di tempo che possono spiazzarvi anche se il batterista Victor Kulikov svolge il suo compito con la dovuta attitudine, tali classiche cadenze supportate da synth a tappeto coniugate danno vita al grosso della mole musicale, sostengono un riffing dal gusto dolce/amaro ma che cade nel territorio del già sentito più volte.
La pecca evidente di un disco come questo non sta nel rappresentare lo stile in maniera canonica, affidando la propria anima compositiva a scelte conosciute, quanto al tendere una sorta d'imposizione d'esse che le rende costanti, è l'omogeneità dei brani che appiattisce lo sviluppo di "Key To December".
Mi è capitato di leggere in giro esaltazioni quanto critiche efferate a quest'album, quello che mi vien da dire è che facendo girare nello stereo "Gray Days Eternity", "Away From The Sun", "When Snow Melt Away", "Like A Silent Stream" (bella la semplicità con cui si esprimono le percussioni) e "Gray Hill's Sadness" non ho provato nessuna difficoltà nell'assimilarle, si lasciano godere piacevolmente se si è appassionati del genere e se non ci si fissa a cercare qualcosa che non c'è seguendo alla lettera le classificazioni indicanti questo o quello fornite da terzi.
La produzione stessa stavolta è stata curata con i crismi dovuti, in passato sia il basso che la ritmica venivano penalizzati non poco, in "Key To December" la situazione è decisamente migliorata.
Guardando il bicchiere mezzo pieno fra melodie di buona compagnia alquanto rilassanti, una discreta esecuzione seppur troppo ancorata e rimandante ad altre realtà e una prestazione discreta del singer Anton, mi sento di consigliarvi l'ascolto di questo platter, non scartatelo a priori.
Gli Amber Tears non saranno dei fenomeni ma fanno onestamente il loro mestiere e anche queste band con la passione e devozione che ci mettono mantengono vivo il metal, non si può essere tutti primi della classe e nessuno lo pretende, pensiero improbabile quanto stupido.

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