lunedì 20 maggio 2013

SITUS MAGUS - Le Grande Oeuvre

Informazioni
Gruppo: Situs Magus
Titolo: Le Grand Oeuvre
Anno: 2013
Provenienza: Rhône-Alpes, Francia
Etichetta: Avantgarde Music
Contatti: facebook.com/pages/Situs-Magus/281820795175510
Autore: Bosj

Tracklist
1. Intro
2. Oeuvre Au Noir
3. Oeuvre Au Blanc
4. Oeuvre Au Jaune
5. Oeuvre Au Rouge

DURATA: 49:28

Del progetto Situs Magus non si sa nulla all'infuori della provenienza, la Francia, e del fatto che si tratta di una one-man band. E già per scoprire che si tratta di un progetto solista bisogna spulciare i comunicati dell'etichetta, poiché da parte della band tutto tace (la pagina Facebook è aggiornata ad agosto 2012, e non esiste alcun altro contatto).

La nostrana Avantgarde Music presenta al grande pubblico un nuovo, interessante progetto black metal "importante". Importante per il simbolismo, per l'ermetismo, per l'esoterismo di cui "Le Grand Oeuvre" ("Magnum Opus", la Grande Opera) si fa portatore. Cinque brani, tra cui una breve introduzione, ma nel booklet nessun testo e in generale nessuna informazione accessibile, bensì iscrizioni latine, immagini che non sarebbero fuori posto in un libro di alchimia del XVII secolo e un'illustrazione centrale di estrazione religiosa in cui i testi sono per metà latini e per metà enochiani, esattamente come accade nella copertina, dove un corvo, un teschio, alambicchi vari, libri di incantesimi e persino una sfinge lasciano ben poco spazio a significati contingenti. I riferimenti chiari, tuttavia, sono quelli legati proprio all'alchimia, nel cui contesto il "Magnum Opus" simboleggia la riuscita creazione della pietra filosofale, e il cui processo creativo, appunto, è diviso nei quattro successivi momenti del nero, del bianco, del giallo e del rosso.

La musica, dal canto suo, dà tutta l'aria di essere parte di quel filone filosofico-religioso sullo stile di Ondskapt e, soprattutto, Deathspell Omega: ritmi sincopati, ma con aperture atmosferiche, scream imperterrito, strutture litaniache che fanno assumere al brano i connotati del cerimoniale, più che della tradizionale forma canzone. Un cerimoniale oscuro, deviato, malato e tetro, in cui vendere la propria anima al diavolo sarebbe probabilmente una scelta obbligata. Tutto è ottimamente amalgamato, e la sensazione di già sentito non è mai esagerata, seppure il disco si attesti su binari ormai piuttosto classici per il genere. Lo stacco tra i quattro diversi momenti è difficilmente percepibile, poiché l'atmosfera che permea questi cinquanta minuti di musica è rarefatta ed estremamente coesa: anche l'urlo disumano che apre l'ultimo brano, per quanto il distacco tra il prima e il dopo sia netto, non dà in alcun modo l'impressione di essere slegato dal resto del lavoro. L'aspetto musicale quindi, di nuovo, è ben costruito e ben rappresentato in "Le Grand Oeuvre", il che non potrà fare altro che la felicità dei cultori di questa corrente, tuttavia non ci si scrolla mai di dosso la sensazione di non riuscire a cogliere appieno la portata di questo lavoro a causa dell'impermeabilità del progetto e del suo contesto.

Non si può che prendere atto dell'esistenza di Situs Magus, apprezzarne lo sforzo e attendere che qualcuno o qualcosa ci fornisca una chiave di lettura completa per comprendere i misteri dei processi alchemici, dell'esoterico raggiungimento di obiettivi cui l'uomo anela dalla notte dei tempi. Senza dubbio il portato occulto ed esoterico di questa Grande Opera è dirompente: tentare di decifrarlo sarà un piacere.

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