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lunedì 18 gennaio 2010GODCURSE - Sunrise Ad SubnoctemInformazioni Gruppo: Godcursed Anno: 2009 Etichetta: S8N Recordings Autore: Mourning Tracklist: 1. Sabbatic (Intro) 2. Burned 3. The Voids Of Twisted Garrulity 4. Demons Of The Wood 5. Nocturnus Dominus 6. Hate Hammer 7. Sunrise Ad Subnoctem 8. Pentagrammaton 9. Spectre Of Warfare 10. Ascend (Into The Blackening Skies) 11. Execrations And Incantations 12. Artemis-Hecate 13. Obscurum Per Obscurium 14. Darkness (Outro) 15. 'The Candescence Of Capella' (Hidden Track) DURATA: 56:03 I Godcursed prendono vita grazie a Chris Shaver mastermind dei Morbid Darkness e di cui erano all'inizio un semplice side project divenuto col tempo un act a tutti gli effetti, tant'è che tutt'ora in vita arrivano a pubblicare la loro quarta fatica. Proprio con la sua creatura più classicamente legata al death rende omaggio all'altra band da lui messa in piedi. Sì perchè "Sunrise Ad Subnoctem" in realtà è una rielaborazione dell'epoca primorde dei Morbid Darkness quella legata al triennio 1991-1994 con l'aggiunta di materiale bonus. Quattordici tracce più una nascosta che ripercorrono quel periodo, anni in cui nel complesso quasi tutte le forme stilistiche insite nel "Metal" sfornavano capolavori non più ripetuti. Il Death/Thrash dei Godcursed è rozzo, pestato e per quanto spesso semplicistico/scarno nelle sue composizioni ricalca appieno la forma più "naturale" e importante per la nascita del movimento e ancora quella più genunina. Si nota come le influenze di grandi del passato quali possono essere Possessed, Deicide, Sepultura o Hellhammer abbiano fornito spunto nel forgiare i pezzi di "Sunrise Ad Subnoctem" e più entrerete in sintonia con esso e più saranno le orme del passato che affioreranno evidenti al vostro orecchio senza per questo limitarlo a un clone dei nomi che in mente vi verranno. Un esempio di come quello che "fu" si pone al servizio del presente per continuare a scrivere dei brani senza alcun tipo di fronzolo e orpello chiaramente dediti a un solo esplicito compito, assestare dei fendenti affilati uno dietro l'altro. Gli episodi sono di buona fattura e mi risulta difficile sceglierne uno piuttosto che un altro a rappresentare l'album in toto, trovo in effetti l'intero platter alquanto ispirato, perfettamente retrò e battente come un martello dall'inizio alla fine, il che è di mio deciso gradimento. La paternità di Shaver della totalità dei settori compositivi/esecutivi del lavoro esalta un personaggio alquanto interessante e che sa bene cosa vuole, del resto la scena canadese c'ha da sempre regalato artisti carismatici, non c'è da sorprendersi più di tanto. Rimane comunque il fatto che Chris ha sinora dimostrato la passione per l'ambito più estremo del metal nel modo più corretto e veritiero, sfornando degli album che chiunque ami il death potrà godersi, i Godcursed sono parte di un passato più vivo e in salute che mai. |
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