lunedì 22 febbraio 2010

HAEMOPHAGUS - Slaves To The Necromancer


Informazioni
Gruppo: Haemophagus
Anno: 2009
Etichetta: Despise the Sun Records
Autore: Advent

Tracklist
1. La Garrota (Intro)
2. Slaves To The Necromancer
3. Remember To Dismember
4. The Mark Of Madness
5. Sniffing The Cremated Rests
6. Dead Eater
7. Red Diabolical Eyes
8. Consecration
9. Traumatic Defecation Of Pus
10. Goddes Of Malice
11. Cataleptic Murderers
12. Witches' Doom
13. Sunrise Over Fields Of Dust
14. Extirpating Life

DURATA: 35:15

Siciliani e troppo nostalgici della scuola Marcia con la m maiuscola gli Haemophagus devastano le nostre orecchie dal 2005. Dopo un primo esordio nominato "Into The Mortuary" avevano già dato forza alla scena estrema italiana reindossando l'abito mai putrefatto già vestito da band seminali come Repulsion, Impetigo, Machetazo e Autopsy. Con costanza non hanno mai fatto mancare la propria voce, pubblicando Split e comparendo in un paio di compilation.
Il richiamo è purissimo, death/grind suonato nel più vecchio ed eccellente dei modi! Dai primissimi secondi della intro all'ultima possente final song, il tutto con piacevoli intermezzi orrorifici come in "Witches' Doom", dove le cattiverie espresse attraverso parole altrui, ammalano ulteriormente l'atmosfera zombie-death-gore.
Già, gore! Ovvero sangue, perchè il loro nome significa letteralmente "Mangiatore di sangue", finalmente vediamo un uso pratico del nostro odiatissimo latino fatto a scuola!
Peccato che i nostri amici palermitani non si perdano in latinismi vari e vadano subito al punto con una release precisa e dannatamente buona.
Ogni canzone trasuda di pestilenza, putrefazione e, udite udite signori, perfezione!
Doom autopsiano rivisitato in "Sunrise Over Fields Of Dust" e "Dead Eater" con tanto di un lancinante e magistrale assolo a fine canzone.
La rabbiosa "Slaves To The Necromancer" verso il controllo dei Maestri che contano di avere sui propri servi, l'autentica "Remember To Dismember" un rifacimento nudo e crudo alla scuola dei Repulsion ascoltabile anche in "Red Diabolical Eyes".
Influenze molteplici ma sempre e solo ottime, dagli Incantation in "The Mark Of Madness" ai Terrorizer nella concludente "Extirpating Life".
Se non ve l'ho ancora fatto entrare in testa, quest'album è ispiratissimo e non perchè non proponga nulla di sperimentale o moderno non lo si debba ascoltare, è proprio questa la novità, la vecchia scuola alla Pungent Stench in casa Italia!

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