lunedì 1 febbraio 2010

WO FAT - Psychedelonaut



Informazioni
Gruppo: Wo Fat
Anno: 2009
Etichetta: Self-Released
Autore: Mourning

Tracklist:
1. Psychedelonaut
2. Enter The Riffian
3. Analog Man
4. El Culto De La Avaricia
5. Two The Hard Way
6. The Slow Blade
7. Shake Em on Down
8. Not of This Earth
9. The Spheres Beyond

DURATA: 01:11:51

Se sono il deserto e le sue sonorità dure e rocciose che cercate allora incrociare sul vostro cammino i Wo Fat non può essere che un segno decisamente "divino".
La formazione di Dallas (Texas) sforna il secondo album "Psychedelonaut" che già dal titolo evidenzia il fatto che psichedelia da trip e le sonorità stoner tanto care alla band verranno ancor più ampliate e rese immensamente grandi.
Grandi sì come la durata del disco, oltre un'ora e dieci minuti di acidità settantiana (Black Sabbath, ZZ Top), adrenalina (Kyuss e Fu Manchu) e pachidermiche sensazioni d'infinito (Sleep, Church Of Misery).
Una combinazione altamente esplosiva che in nove tracce vi trascinerà fra atmosfere torride e cumuli di polvere, un lungo tragitto senza sosta ma con continui e inaspettati step che ne scandiscono lo scorrere.
La vena anni settanta viene rincarata dall'uso dell'Hammond magistralmente inserito da Ken Stump (Chitarra/Voce), si sente come la passione e l'amore per il rock sgorgando si siano evolute fino a sfondare i limiti e arrivare a creare un sound pesantemente doomish che ha inglobato il background musicale della band in toto.
Ci si trova così ad ascoltare brani come la titletrack "Psychedelonaut" fuzzy e dura, "Enter The Riffian" contenente un chorus fatalmente coinvolgente e potrei trovare aggettivi e particolarità per ognuno degli episodi, nella loro struttura seguace agli stili citati riescono ugualmente a far intravedere chiaramente il tocco personale del trio, sino all'ultima nota scoccata da "The Spheres Beyond" un vero schiacciasassi allucinogeno contenente linee di basso granitiche, un fiume in piena che travolge.
L'album mixato e registrato dallo stesso Stump, vede la presenza di Tim Wilson al basso e Michael Walter su cui esprimere un giudizio sarebbe limitante rispetto a quello che un semplice ascolto potrebbe fornirvi.
Azzeccata la cover "psychedelic" in quattro colori creata da Jessica M.Beethe, inquadra appieno la vitalità "viaggiante" espressa dai brani. Amanti dello stoner, "Psychedelonaut" non solo merita d'essere fra i vostri on air, merita di essere vostro, perchè questo signori è un disco che non ha se e ma solo una grande verità, è arte allo stato puro!

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