lunedì 8 febbraio 2010

SOUL GRIND - Millenium


Informazioni
Gruppo: Soul Grind
Titolo: Millenium
Anno: 1997
Provenienza: Italia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: myspace.com/italiansoulgrind
Autore: Akh.

Tracklist
1. Prelude To The Brightest Dawn
2. In The Twilight
3. Moments Of Deep Sadness
4. Let Me Die Of The Hero's Death [esclusivamente nella seconda stampa del demo]

DURATA: 19:45 [prima stampa] / 22:45 [seconda stampa]

I Soul Grind nascono dalle ceneri dei More Thing Insane, ma acquisendo alla batteria Cristiano Da Silva degli Hidden Hate (come era già successo con Giacomo Grassi al basso) e virando totalmente proposta. Il suono proposto dai fiorentini è un death metal di stampo sinfonico, che ha pochi precedenti, seppur in alcuni casi vi si possa ritrovare al suo interno una chiara influenza svedese ("Skydancer" dei Dark Tranquillity ha segnato molte persone), "Millenium" però sprigiona creatività e personalità in maniera impressionante: credo di non aver mai ascoltato un demo così maturo e degno di altro formato.

L'intro è appannaggio del piano e del violoncello tratti dalle tastiere di Marco, la visione del crepuscolo si rende tangibile musicalmente fino all'ingresso della chitarra di Mauro e della voce di Michele, quando l'energia si fa straripante in un break fulmineo. "In The Twilght" parte subito chiarendo che questi ragazzi ci sanno fare, le chitarre e il basso fraseggiano, intrecciandosi con maestria, alternando parti serrate a stacchi acustici o piccoli lead di basso, le parti vocali in growl attaccano con ferocia le melodie intessute e la batteria è pregevole per fantasia e precisione; non avrei mai creduto che un gruppo death potesse creare nove minuti di pura estasi musicale, in cui è impossibile annoiarsi. "Moments Of Deep Sadness" si apre in chiave acustica e tastieristica, possiamo annotare una certa vena progressiva al suo interno (ma possiamo trovarla comunque anche nella struttura dei brani), nella quale la tecnica è messa al servizio della musica per materializzare emozioni. I momenti esaltanti continuano perennemente nello scambio dei ruoli fra gli strumenti, che aprono scenari su cui la rabbia di Michele puo' sfogarsi continuamente, in un crescendo continuo.

Per chi ha la fortuna di possederla, la seconda versione della tape ci regala un'ottima canzone acustica, in cui chitarra e tastiera si sposano su un tessuto che potrebbe riportare alla mente i migliori Therion di "Theli", un brano struggente e suggestivo, su cui i nostri ci dimostrano per l'ennesima volta cosa significhi suonare con l'anima.

Se non fosse per alcune ingenuità nelle brevi parti vocali pulite, potrei dire che questo è il lavoro definitivo per il symphonic death metal: mi inchino davanti ai Soul Grind. Un lavoro da avere a tutti i costi!

In memoria di Giacomo Grassi.

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