lunedì 8 febbraio 2010

SLAYER - World Painted Blood



Informazioni
Gruppo: Slayer
Anno: 2009
Etichetta: American Recordings
Autore: Mourning

Tracklist:
1. World Painted Blood
2. Unit 731
3. Snuff
4. Beauty Through Disorder
5. Hate Worldwide
6. Public Display Of Dismemberment
7. Human Strain
8. Americon
9. Psycopathy Red
10. Playing With Dolls
11. Not Of This God

DURATA: 39:49



Gli Slayer, amore infinito verso la band che a tanti ha aperto le porte al metal ed è stata capace di creare capolavori irriscrivibili.
Inutile citare quali visto che ormai anche chi è novellino li dovrebbe conoscere essendo divenuti dei must assoluti del thrash.
Per loro negli anni si son create più fazioni, chi l'identifica sino a "Season In The Abyss" definendoli morti da quei tempi e godendoli solo live, quelli che reputano il periodo Bostaph fra alti e bassi di buon livello e chi pensa che semplicemente sono gli Slayer e le chiacchere stanno a zero.
Parlare di questo nuovo "World Painted Blood" non è quindi cosa facile, il suo predecessore "Christ Illusion" anche ai più ferrei sostenitori (compreso il sottoscritto) aveva lasciato una sorta d'amaro in bocca che questo nuovo non copre del tutto ma almeno allevia.
Loro avevano fatto proclami guerriglieri annunciando l'arrivo di un nuovo "South Of Heaven" o "Season In The Abyss", sì in effetti il disco in questione saccheggia più o meno da entrambe le release come riffing senza però sfiorarne di striscio il valore.
Il marchio di fabbrica è il loro e si ode palesemente, cosa manca?
La risposta purtroppo è scontata quanto triste, i pezzi.
Infatti se "World Painted Blood", "Unit 731", "Hate Worldwide", "Snuff" o il singolo di lancio "Psychopathy Red" fanno ben sperare sia per tiro che per intenzione rimembrando fasti del passato (seppur con qualche acciacco), il resto del platter è da brivido alla schiena, quelli striscianti che ti acuiscono la sensazione di paura in corpo.
E' assurdo dover ascoltare degli episodi come "Beauty Through Disorder" un misto fra le due ere della band che non sa dove andare a parare, con "Americon" (pezzo più brutto del platter) non so davvero cosa sia passato loro per la testa, cos'hanno intenzione d'inserirsi nel filone danzereccio?
Altra mela marcia dell'album è "Playing With The Dolls" riff scialbo, canzone senza capo nè coda.
Deja-vù continui, Araya in fase calante ormai costante (non ce la fa proprio più e non è il solo nella scena dato che l'età si fa sentire per tutti e c'è poco da fare), scelte bislacche, facendo i conti è poco quello che si salva. La cosa realmente deludente è il drumming di Lombardo, statico, privo di qualsiasi spunto che possa esser considerato di gusto e profondità relegando la sua esperienza nella formazione a semplice presenza dietro le pelli.
Come se non bastasse Rick Rubin è riuscito a toppare due produzioni importanti di seguito, dopo un "Death Magnetic" a cui ha fornito uno schifosissimo suono noise (e chi suona quel genere mi scusi perchè è musica quella, una reale forma d'arte) per gli Slayer ha fatto di meglio: se l'è proprio dimenticata.
E' talmenta asciutta da risultare asettica, spinta pari ad uno zero non contando che spesso le chitarre si sentono poco se non in fase d'assolo, un lavoro tristemente scadente.
Sui piatti della bilancia ci sono: nel primo la passione, la storia, qualche brano buono che farebbero pendere per una sufficienza di stima e rispetto per gli SLAYER, nel secondo un album che dice chiaramente "siamo arrivati al capolinea".
Se è vero che han preso la decisione di sciogliersi lo facciano sul serio o continuino in sede live (sempre che Araya regga ancora) perchè far uscire ancora dischi di valore così deficitario non è proprio più il caso.

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