lunedì 11 febbraio 2013

GRAVEYHARD - Black Train Starting


Informazioni
Gruppo: Graveyhard
Titolo: Black Train Starting
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: facebook.com/Graveyhard - soundcloud.com/graveyhard
Autore: Mourning / Dope Fiend

Tracklist
1. Black Train
2. Never Walk Alone
3. The Land Of The Dead
4. Followers Of Death
5. Signs Of War

DURATA: 17:55

Mourning: Oh Dope Fiend, hai ascoltato l'EP dei Graveyhard? Che mi dici? Io li ho trovati ancora acerbi, ma ci sono sonorità Southern/Stoner e quel Grunge alla Soundgarden di "Badmotorfinger" che mi piacciono.

Dope Fiend: Sì Mourning, ho avuto il piacere di ascoltarlo e devo dire che sono concorde con la tua visione. Diciamo che il fatto di essere ancora un po' acerbi penso sia normale: in fondo i ragazzi sono alla prima prova e il disco è autoprodotto. Certo che tutto quel bel riffing grasso e polveroso di pezzi come "Followers Of Death" e "Signs Of War" è davvero da orgasmo per chi, come noi, ama i Black Label Society, i Down e tutta quella combriccola di zozzoni!

Mourning: Vero, stavo un po' riflettendo sulla prestazione in genere dei ragazzi. Ivan è vocalmente interessante, perchè è tutt'altro che perfetto: sembra un incrocio strano fra Phil Anselmo e Pete "Trippy" Holland dei Trippy Wicked (sai che li adoro) e ascoltando "Land Of The Dead" hai fatto caso che il ritornello pare avere un paio d'inflessioni Muse? La cosa è anche divertente, ci si deve solo fare un po' l'orecchio. Sulle basi, per quanto siano rocciose e forse un tantino elementari, direi che siamo sulla buona strada, non credi?

Dope Fiend: Assolutamente sì, la prestazione di Ivan al microfono è davvero degna di nota: ascolta "Never Walk Alone", ad esempio, e dimmi se non ti fa venire in mente quello spettro sonoro fascinoso, un po' sghembo e ipnotico che era tipico di Kurt Cobain oppure, ancora, le vocalità di Layne Staley negli Alice In Chains. Sicuramente quella di Ivan, tenendo conto anche degli aspetti menzionati da te, è una prestazione variegata e che potrebbe quasi essere uno dei punti di forza di quest'uscita. A proposito di prestazioni: cosa non è il basso di Carlo? Non molla un attimo, si sbatte come un pazzo e dona una robustezza fantastica ai pezzi... dai, lo sai che sono malato per il basso, non mi guardare così!

Mourning: No, sono d'accordo con te. Gli strumenti questi tre musicisti li sanno usare e non sono male neanche le divagazioni solistiche: più adrenalina che tecnica e va bene così! La stessa produzione, del resto, la trovo indovinata, anche se forse a qualcuno farà storcere il naso per la sua rudezza: è cruda, ma a mio avviso è un punto a favore, perchè permette loro di esprimersi in maniera alquanto naturale. La batteria di Gabriele ha un bel suono, è viva, è reale ed è quello che voglio ascoltare. Basta con le pentolacce e quelle batterie che sembrano uscite dai Lego.

Dope Fiend: Hai centrato il punto, ecco ciò che gli amanti di questo sound vogliono sentire: una produzione ruvida e naturalissima! Chi la criticasse, semplicemente dovrebbe volgere la signorile delicatezza dei suoi femminei (per rimanere all'interno del politicamente corretto) timpani verso qualcos'altro. Io sono assolutamente convinto che, nonostante quelle piccole limature da effettuare in previsione futura, i ragazzi con "Black Train Starting" hanno tirato fuori qualcosa di davvero meritevole. E' impossibile non apprezzare quei ritratti fumosi e grigi tipici del Grunge e quella sensazione di oppressione malaticcia e quasi rassegnata immersa nella muscolarità dello Stoner!

Mourning: Sì dai, è un ottimo inizio! A questo punto credo che dobbiamo proprio pretendere di più dai Graveyhard: speriamo tirino fuori un disco al più presto e te che sei "piede lungo" più di me magari andrai a vederli live, così poi mi farai un bel resoconto della situazione anche da quel punto di vista, ci posso contare?

Dope Fiend: Ovviamente, se ne avrò la possibilità sarò ben felice di andarli a "testare" anche in sede live... e sono sicuro che questi pezzi faranno faville sul palco! Beh, allora non ci resta che attendere impazientemente il prossimo passo dei ragazzi, sperando che nel frattempo altri appassionati di questo sound si avvicinino a loro e, chissà, magari anche che un'etichetta offra loro supporto. Se lo meriterebbero davvero!

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