Informazioni
Gruppo: Rotor
Anno: 2010
Etichetta: Elektrohasch
Contatti: www.myspace.com/rotorberlin
Autore: Mourning
Tracklist
1. Praludium c.v.
2. Gnade Dir Gott
3. Karacho/Heizer
4. An3R4
5. Costa Verde
6. Derwisch
7. Drehmoment
8. Die Weisse Angst
9. Neatz Brigade
DURATA: 42:00
A distanza di tre anni dall'ultimo "3" la band tedesca dei Rotor pianta il quarto tassello procedendo con la sequenza numerica che identifica il titolo dell'album.
Se nel 2007 la rotta intrapresa aveva dato come frutto un lavoro completamente strumentale, non si può affermare che abbiano fatto inversione ma una piccola deviazione sì, hanno infatti inserito anche la presenza della voce in due delle nove tracce presenti nella tracklist di questo "4".
Impossibile negare l'apprezzamento per la classica forma di stoner heavy dalle forti tinte psichedeliche che con spunti jazzati colora il mondo della formazione, la robusta presenza del basso e il riffato adrenalinico continuano a essere le peculiarità di punta.
Un ascolto allegro, colmo di una vitalità che prende e trascina trovando in brani quali "Costa Verde" e "Derwisch" le proprie hit, le canzoni fra cambi di tempo e una voglia frenetica di rock non fanno altro che regalare una genuina dose di movimentato relax, alle due aggiungete anche una "Die Weisse Angst" che sfoggia una sembianza stoner psych in grande stile e il trip è assicurato.
Fra le tracce da citare oltre a sommarsi il lavoro delle restanti strumentali che mantengono il marchio di fabbrica della band e un rapporto fra composizione ed espressione che come ci hanno ben abituati gira su alti livelli, tocca inserire le prove che godono della figura dietro il microfono.
Sì perché "An3R4" e la finale cover dei The Obssessed di Wino "Neatz Brigade" meritano capitolo a parte, la prima vede la partecipazione del singer Andre Dietrich dei connazionali Dyse, il pezzo è innegabilmente buono ma la natura del cantato particolarmente aggressivo non si adatta completamente alla musica proposta dai Rotor.
Nella seconda è invece Niko Kozik che si presta nel ruolo di frontman, per quanto fare un paragone con l'originale sia improponibile, viene offerta comunque una valida alternativa a quella che nel 1994 venne inserita in "The Church Within" dei maestri old school (disco parecchio bistrattato tra l'altro), non pagano pegno uscendone a testa alta.
"4" è un altro disco da inserire nella già folta lista degli acquisti di questo 2010, fortunatamente l'annata pare averci dato larga scelta di buoni frutti, v'invito quindi a coglierli e a goderne, i Rotor sono indubbiamente fra questi, non ne hanno sbagliato uno.
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