lunedì 27 settembre 2010

WHEELFALL - From The Blazing Sky At Dusk


Informazioni
Gruppo: Wheelfall
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/wheelfall
Autore: Mourning

Tracklist
1. From The...
2. Through the Desert
3. New Flesh
4. ...Blazing Sky... (NASA)
5. Troops Of The Dead
6. Brotherhood Of Sleep
7. Anthropophagous Astro Bastards
8. ...At Dusk...

DURATA: 31:47

Deserto in Francia? A meno che la mente non m'inganni a memoria non ricordo dune e territori che si possano definire tali eppure il sound dei Wheelfall, formazione di Nancy regione della Lorena, è devoto al sole che punge caldo e asfissiante, a quel paesaggio asciutto e brullo che porta alla mente i nomi di Kyuss, Slo Burn, Unida, Dozer e che anno dopo anno annovera un proselitismo sempre crescente.
"From The Blazing Sky At Dusk", ep di debutto autoprodotto del combo transalpino, è un revivalistico esemplare di come il sound della Desert Valley non abbia limiti né collocazione geografica che possa circoscriverne il valore e l'intensità espressiva.
Ci s'immerge in un mare sonoro familiare, il fuzz è di frequente in mode on e gli episodi che hanno il potenziale per far breccia nella nostra mente rimbalzando più volte sulle pareti del nostro cervello non mancano, dopo "From The..." una sorta di intro è con "Through The Desert" che le immagini e le note si fanno chiare e alquanto dirette sia nella riproposizione dello stile, sia per l'approccio ruvido e caloroso che imbracciano, i Wheelfall sono pronti a sparare le cartucce migliori e non si fanno certo attendere.
E' infatti da qui in poi che inizia il viaggio assolato e pieno di riff avvolgenti che portano al proprio interno il marchio seventies delle influenze sabbathiane e quello della scuola Homme, "New Flesh" è trascinante ma con "Troops Of The Dead" la voce roca del singer, i break spacca ossa e un riffato mastodontico la candidano a hit senza doverci pensare neanche più di tanto.
Impossibile poi non godersi la successiva accoppiata di canzoni formata da "Brotherhood Of Sleep" dal gusto doomish prorompente che rotola via come un bel masso pronto a sgretolarsi con un sonoro botto e "Anthropophagous Astro Bastards" che già solo per il titolo si becca un premio simpatia, c'aggiungete una bella chitarra distorta a sfondare e passaggi metallicamente fra i più prestanti del disco e i giochi son fatti.
A parte si può considerare lo strumentale "...Blazing Sky..., (NASA)" che fra scricchiolii e rumori al limite con lo space noise fa elementare e indovinato intermezzo.
Pur parlando di un album autoprodotto la qualità della produzione e del suono in generale è di quelle che non fanno rimpiangere band sotto grosse label, c'è ancora da lavorare sul come far combaciare in alcuni casi il lavoro di batteria con il resto, in "Brotherhood Of Sleep" per quanto il pezzo sia davvero piacevole in certi momenti il drumming di Quentin Vega sembra scollegarsi dal gruppo.
Fantastica la prova dietro il microfono di Wayne Furter che con la sua voce scura evoca alla mente più di un nome a cui far riferimento e al tempo stesso non fa staccare l'orecchio dall'ascolto, insieme a Cactus Daniel's forma la coppia d'asce che da vita al riffing, Niko El Moche al basso si destreggia al meglio facendo sì che lo strumento si ritagli il proprio angolo di paradiso all'interno dei brani, il che non è poco.
Se il buongiorno si vede dal mattino, beh i ragazzi possono tranquillamente sorridere.
Vi appassionano le sonorità stoner? Non vi resta che andare sullo space dei Wheelfall e scaricare gratuitamente la vostra copia di "From The Blazing Sky At Dusk" visto che le fisiche son finite, la band ci omaggia del free download, non sarete mica così sfaticati da non poter fare un doppio click col mouse? Mi auguro di no.

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