lunedì 6 agosto 2012

IDES OF GEMINI - Constantinople


Informazioni
Gruppo: Ides Of Gemini
Titolo: Constantinople
Anno: 2012
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Neurot Recordings
Contatti: facebook.com/IdesofgeminI
Autore: Mourning

Tracklist:
1. The Vessel & The Stake
2. Starless Midnight
3. Slain In Spirit
4. Resurrectionists
5. One Of The Oneness
6. Reaping Golden
7. Austrian Windows
8. Martyrium
9. Old Believer

DURATA: 42:16

Gli Ides Of Gemini ancora una volta hanno centrato il bersaglio, non si finisce sotto l'ala protettrice di Steve Von Till e soci entrando a far parte del roster della Neurot Recordings se non si ha qualcosa da dire.
Il trio formato dal noto giornalista metal Jason Bennett (chitarra e cori), Sara Timms (voce e basso) conosciuta ai più per il suo ruolo di donna dietro al microfono dei Black Math Horseman e Kelly Johnston (batteria), dopo aver rilasciato la prima versione del loro debutto "Constantinople" per una label minore, sono stati "agganciati" dalla Neurot che ci permette di apprezzare appieno questo piccolo diamante grezzo di rock.
Sono sicuro che in tanti contesteranno l'uso del termine, eppure come si fa a decidere da quale corrente precisa provenga questo disco? "Constantinople" evidenzia tratti del doom primigenio, dell'occult seventies, delle atmosfere evocative e folcloristiche di un periodo musicale nel quale l'uomo e la natura avevano ritrovato una forte sintonia.
Perché allora non tirare fuori nomi come Pentagram, Black Widow, Coven, fonderli con la modernità di alcune soluzioni post, combinarle con la psichedelia e la ritualità riportata in voga da act quali Jex Thoth, The Devil's Blood e Ancestors immaginando una tela bianca che a ogni giro nello stereo si colora, delinea forme e allo stesso tempo ci autorizza liberamente a sognare.
In un panorama sonoro nel quale la perfezione sembra essere divenuta la "regola" dominante, l'imperfezione, la leggiadria del difetto e il minimalismo che sa sedurre l'ascoltatore sono armi acuminate come una spada, capaci di trafiggere anche le corazze emotive più resistenti ed è palese che il riffato di Jason e il drumming di Kelly siano asserviti all'incanto tormentato, evocativo e straniante di una Sara in versione più sirena che mai. La cantante invoca, declama e fa permeare emozioni e sogni suadenti sì, ma tutt'altro che dolci, in ogni singolo attimo dell'album, si passa dalla desolazione violacea e sconfortante dell'opener "The Vessel & The Stake", alla psichedelia ammaliatrice di "Starless In Midnight", dalla fragranza minacciosa di una "Slain In Spirit" che in maniera cruda e greve recita "i'm your lust and debauchery, your virgins mean nothing to me, i'll tear their flesh with my own teeth, i care not for your humanity”, a brani nei quali la Timms ancor più affatturante conquista l'orecchio guidandoci attraverso lande che risuonano groovy in "Resurrectionists" e post-core in "Austrian Windows".
Si arriva a toccare punte d'emozione a dir poco struggenti in una "Martyrium" che nel ripetere ossessivamente quel "go tell god, go tell god" fa venire la pelle d'oca per intensità e non abbandona quella sensazione da brivido dietro la schiena, è una palude spettrale nella quale i soli segni di "vita" sono quelli di ciò che fu e non di ciò che vi abita fisicamente e ti lascia la voglia di conoscere ciò che in quel luogo è celato, guardingo per il timore e adrenalinico.
Un'opera intrigante e che con il lavoro dei signori Chris Rakestraw e James Plotkin, non credo abbiano bisogno di presentazioni, si è giovata di un contributo in fase di missaggio e masterizzazione che non passa di certo inosservato.
Devo essere sincero, l'etichetta avant-doom usata in più occasioni per presentarmi il genere suonato dalla formazione è una delle più grosse stronzate che abbia letto in giro, sarà che il sottoscritto si è totalmente rotto di accettare questo tipo di nomenclature messe così tanto per, ribadisco quindi il concetto espresso a inizio testo: amate il doom? Vi piace il panorama occult? Se a entrambe le domande la risposta è un sonoro "sì" avrete già il 90% dei requesiti che servono per amare questo disco.
Non avete problemi ad accettare le brevi varianti di stampo più moderno o post? Sarete sicuri al 100% che "Constantinople" sia adatto a voi e in fin dei conti anche non lo fosse, l'ascolto dell'album degli Ides Of Gemini è consigliato a chiunque voglia distaccarsi dal mondo terreno in cui viviamo.
C'è un'altra dimensione da esplorare e loro v'invitano a farlo, perché non accettare una simile proposta? Non rifletteteci troppo, occasioni come questa vanno colte al volo.

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