domenica 5 agosto 2012

KADAVAR - Kadavar

Informazioni
Gruppo: Kadavar
Titolo: Kadavar
Anno: 2012
Provenienza: Germania
Etichetta: Greenhell / Tee Pee Records
Contatti: facebook.com/pages/KADAVAR/108072095944589
Autore: Mourning

Tracklist
1. All Our Thoughts
2. Black Sun
3. Forgotten Past
4. Goddess Of Dawn
5. Creature Of The Demon
6. Purple Sage

DURATA: 33:52

Quando un signore come Alice Cooper si permette di dire che l'80-90% delle band rock odierne sono senza testosterone l'unica domanda che mi verrebbe da porgli sarebbe questa: caro Alice, che minchia hai ascoltato in questi ultimi anni?
La riprova l'abbiamo, e da tempo, all'interno di una scena revivalistica seventies e in quella stoner che sfornano disconi su disconi come fossero acqua fresca che scivola limpida a valle. Sarebbe anche ora che i "grandi" del passato, o meglio dire certi grandi, aprissero un po' gli occhi, mettessero ad esempio il disco dei Kadavar nel lettore e comprendessero realmente quanto potenziale di fattura elevatissima giri nel mondo rock con la "R" maiuscola.
Il trio tedesco che vede Wolf Lindmann alla voce e alla chitarra, Mammut al basso e Tiger dietro le pelli con l'uscita dell'album omonimo prodotto in collaborazione da due label particolarmente attente come la teutonica Greenhell e la statunitense Tee Pee Records dimostra che non si ha nessun forzato bisogno di essere "diversi" per rappresentare il genere con classe e personalità. Bisogna invece conoscere, vivere e saper comporre buona musica.
La differenza fra questi ragazzi e tante formazioni che girano proponendo lo stesso miscuglio da trip nel quale gli elementi fondamentali sono Led Zeppelin, Black Sabbath, Hawkwind (nomi ai quali in questo caso potremmo aggiungere un pizzico di un'altra sfilza di personaggi illustri: dai più old school Witchfinder General, Pentagram, Sir Lord Baltimore ai più odierni Witchcraft, Graveyard e Brutus) sta proprio nel songwriting.
Quello realizzato dai Kadavar è coinvolgente grazie alle doti rituali insite in "Black Sun" e avvolgente nel bluesy mood di "All Our Thoughts", è ricco di psichedelia acida che sembra recitare mantra illuminati dall'lsd in una adimensionale "Creature Of The Demon" e sa conquistare con l'uso del chorus di presa racchiuso in "Goddess Of Dawn".
I Kadavar in "Forgotten Past" permettono alle scanalature profonde al limite col proto-doom sabbathiano di emanare quel gusto agrodolce che solo un certo tipo di "rock" può farti tastare e poi si perdono in spazi ampi e siderali evocando lo space trip nella conclusiva "Purple Sage".
Si può non esserne affascinati? A meno che uno non abbia le orecchie totalmente forate, la risposta è no.
Cosa fare in questi casi? Correre più velocemente possibile dal vostro negoziante di fiducia, affidarsi al sito Internet nel quale comprate regolarmente "pacchi" di dischi e ordinare il suddetto "Kadavar" perché quando un disco ti estrania dal mondo eliminando le scorie di cemento e la pochezza dell'umana esistenza basata sul consumismo, proiettandoti in un'area nella quale è la natura ancestrale e divinamente libera ad accoglierti come reale parte d'essa, non può che divenire un pezzo della nostra e vostra collezione. Must have it!

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