lunedì 6 agosto 2012

VELOCIDAD ABSURDA - Inexorably Doomed To Cataclysm


Informazioni
Gruppo: Velocidad Absurda
Titolo: Inexorably Doomed To Cataclysm
Anno: 2012
Etichetta: Hecatombe Records
Contatti: reverbnation.com/velocidadabsurda
Autore: ticino1

Tracklist
1. Origin Of The Cataclysm
2. Innate Depravity
3. Dehumanizing the Masses
4. Abiotic Abyss
5. Condemned To Perpetual Agony
6. Skinning The Damned Redeemer
7. Dawn In The World Burning With Napalm
8. Doomed To Extinction
9. Ignominia [bonus track]

DURATA: 38:30

Quando è stata l’ultima volta che mi sono occupato in qualche modo di brutal death moderno? Penso che sia stato qualche anno fa, ascoltando alcune formazioni all’ormai defunto Mountains Of Death Festival...

Il nome Velocidad Absurda è totalmente sconosciuto a me, povero monolito degli Anni Novanta attaccato alla scuola Cannibal Corpse e Suffocation. L’inizio del disco mi pare piuttosto caotico e assalta i miei timpani con un riff molto stridulo e a volte snervante. Onestamente, mi pare un tentativo di sembrare più tecnici di quello che si è in realtà.

Termino qui con le lamentele personali, item. Certo, questi esperti musicisti di Saragossa sanno benissimo come definire acusticamente il termine "pesante". La ritmica minaccia l’ascoltatore con riff taglienti che non fanno prigionieri. Sono senza dubbio di quel genere che porterebbe il pubblico a formare dei circle-pit mostruosi e violenti. Su un piatto della bilancia trovo derisione per la sensibilità del pubblico attaccato alla melodia, condita con death sporco e brutale, varietà nei pezzi e soddisfazione all’ascolto che aumenta col passare dei minuti; sull’altro, incontro una voce che mi sembra a volte faticare un poco con lo squealing, sempre che non si tratti di una tecnica particolare, e passaggi che, così pare a me, sono un poco naïf, intrisi di quell’attitudine tipica per gli albori del genere (parliamo dell’America meridionale, tanto per capirci). L’ultimo punto può essere interpretato in modi differenti, anche lusinghieri, ma ritengo che in questo contesto riesca a muovere l’ago della bilancia verso il meno. Per correttezza devo dire che la produzione non mi sembra una delle migliori.

Gli amanti del brutal death di stampo classico si troveranno benissimo con questo gruppo spagnolo esistente da tre lustri. Sa divertire, seppur si perda a volte in fronzoli, celebrando un massacro musicale che rende onore ai cliché del genere. Sono convinto che questi pezzi saranno un godimento unico in sede live.

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