lunedì 5 luglio 2010

MAEL MORDHA - Mannanann


Informazioni
Gruppo: Mael Mórdha
Anno: 2010
Etichetta: Grau Records
Contatti: www.myspace.com/maelmorda
Autore: Mourning

Tracklist
1. Through The Lungs Of The Dead
2. The Summoning
3. The Doom Of The Races Of Éire
4. Our Ancestors Dwell Here
5. Manannán
6. A Nation In Ruins
7. The Gaelic Twilight
8. Back To Éire

DURATA: 45:33

Gli irlandesi Mael Mórdha tornano alla carica con il loro "Gaelic Doom Metal", sì perché come per il Viking la cultura gaelica e quindi della terra natìa è le fonte d'ispirazione per dar vita a ballate scure che si animano di ritmiche tendenti al doom ma che al tempo stesso risultano "veloci" al cospetto della proposta che di solito si accomuna a tale genere.
Sono le componenti folk e la vivacità dettata dall'orgoglio nazionalistico che danno forza alle composizioni, ogni traccia di questo nuovo "Manannan" è un vero e proprio inno da cantare seguendo l'egido esempio del singer Roibéard Ó Bogail.
La stessa figura mitologica da cui è stato tratto il nome Mannan Mac Lir è un pezzo importante della cultura gaelica, era la divinità del mare e del tempo atmosferico, si dice avesse anche il ruolo di sovrano dell'oltretomba.
Se le tonalità grevi e i riff allungati di chitarra riportano per certi versi a come di solito s'intende il doom, già dal primo ascolto vi renderete conto che le melodie di cui l'album gode ripercorrono i sentieri del periodo d'oro, la batteria in molti passaggi possente è tutto tranne che sommessa o dilatata alimentando quelle scelte tendenti a ricreare una condizione agevole per fraseggi quasi heavy pregni di una costante malinconia, l'episodio che meglio incarna quest'ultima caratteristica è "The Doom Of The Races Of Éire".
E' facile constatare come la band riesca ad alternare attimi di furia battagliera ad altri grigi e profondi già dall'opener "Through The Lungs Of The Dead", è ormai evidente anche che abbiano trovato un equilibrio stabile fra le varie influenze che ne disegnano il sound facendo sì che quando la vena folk viene a presentari con i flauti o con l'uso della chitarra acustica come in "Our Ancestors Dwell Here", essi risultino accattivanti e non invadano il territorio metallicamente più estremo riducendolo a uno "zumpapà zumpapà" troppo in voga in happy act quali Finntroll o Korpiklaani.
Il duo di brani composto dalla titletrack e "A Nation In Ruins" ci regala uno dei momenti più alti all'interno del lavoro, l'evocatività e lo spessore emotivo dei brani raggiungono dei picchi eccezionali come se in quel preciso istante la mente stesse davvero solcando il mare o calpestando l'erba dei prati dell'isola verde, la voce di Ó Bogail ci mette molto del suo, l'interpretazione è magistrale.
Se dopo una trentina di minuti il piacere è già stato raggiunto, non ci si deve accontentare perché ciò che vi attenderà dopo non sarà da meno, sia "The Gaelic Twilight" che "Back To Éire" infatti continueranno ad allietarvi con ardore e passione eguale al primo secondo dell'on air.
Solido come una roccia, epico come i Bathory del meraviglioso "Hammerheart" seppur in chiave folkish, questo "Manannan" è un platter con le contropalle, sia definibile doom o meno poco importa quando la musica che vi è all'interno ha tanta di quelle qualità da sommergere un'immensità di proposte che, lanciate sul mercato con nomi e correlati proclami altisonanti, alla fine ottengono come risultato a stento uno sbadigliare annoiato dell'ascoltatore.
I Mael Mórdha hanno confermato e soddisfatto le aspettative, adesso a voi far sì che si possano guadagnare la vostra fiducia con l'acquisto.

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