lunedì 19 luglio 2010

NEMESI - Re Di Stracci

Informazioni
Gruppo: Nemesi
Anno: 1995
Etichetta: Arexong
Contatti: giuseppe.festa@lingalad.com
Autore: Akh.

Tracklist
1. Idola
2. Gia' Non Hai Eroi
3.Fuoco O Cenere
4. Quante Storie
5. Vero Boia
6. Ombre
7. Re Di Stracci
8. Il Grande Volo
9. Solo Con Me
10. Salto Nel Buio
11. Un'Altra Volta

DURATA: 43:53

A volte con Aristocrazia andiamo a ripescare album che per un verso o l'altro fanno parte del passato; chi preferisce il lavoro che ha saputo esprimere situazioni intense, chi giustamente torna ad omaggiare certi capolavori sempre verdi, a volte come in questo caso vorrei omaggiare il lavoro nascosto di cinque ragazzi milanesi, che in un'epoca in cui HM di stampo classico se lo filavano in quattro gatti, facevano uscire questo "Re Di Stracci" sfidando critiche e giudizi, fieri di suonare Metallo.

La cosa curiosa è che dai Nemesi sia uscita poi l'ossatura base per i futuri Lingalad (realta' nazionale fra i cultori del folk/rock, unica band italiana a presenziare sul palco alla prima mondiale della trilogia de "Il Signore Degli Anelli" di P. Jackson), in cui Festa, Parato e Ardizzone hanno raccolto gli elogi per mezzo mondo.

L'introduzione è assai suggestiva pare come l'iniziazione rituale in cui i nostri ci spalanchino le porte alla loro dimensione, dove il cuore pulsante e sonagli fanno comprendere immediatamente che questo lavoro è vivo, figlio di una rabbia poetica che si ha in un certo periodo della propria vita; infatti la seguente "Gia' Non Hai Eroi" si rivela immediatamente come un urlo di rottura e frustrazione sociale, in cui Giuseppe "Aaron" Festa grida tutta la sua rabbia (coraggiosamente tutti i testi sono redatti e cantati in italiano, acquisendo valore in quanto perlustrano varie tematica, dal sociale, alle problematiche post adolescianziali o di vita quotidiana).
A tratti si avvertono richiami di certi Iron Maiden sia per impostazione vocale che in certa struttura del riffing, ma sempre rimanendo su soluzioni personali che mai fanno presupporre ad un'idolatria indefessa (come molto spesso altre situazioni commettono).

La produzione è ottima (forse solo la chitarra poteva essere messa piu' in evidenza in certi frangenti piu' battaglieri) se teniamo conto dell'anno in cui i nostri si muovevano e la risicata visibilita' che avevano.
Tutti gli strumenti hanno il giusto risalto e completano alla perfezione le varie strutture dei brani con validissimi arrangiamenti, seppur senza mai cadere nella trappola del tecnicismo fine a se stesso, ma anzi relegando il tutto con una sensibilita' melodica che si piega alla validita' dei brani, come è nel caso di "Fuoco O Cenere" dove vi ritroverete a cantare a squarciagola il ritornello assieme a Festa oppure la danzereccia e godibile "Quante Storie" che unisce sorprendentemente dosi di metallo e chitarra acustica ad un ritmo quasi latino americano.

Con "Vero Boia" torna alla carica il piu' puro HM dove Parato fa sentire che oltre alle ottime dinamiche di batteria sa anche piacchiare duro, andando a sfiorare soluzioni Speed Metal, per quella che risultera' la canzone piu' agguerrita del cd.
"Ombre" è una splendida ballata, struggente, suggestiva in cui risalta tutta la poesia che i Nemesi sapevano tradurre in sensazioni musicali, la delicatezza acustica di questo pezzo va' di pari passo con la tristezza del suo messaggio, da cui sicuramente verrete rapiti, per un altro pezzo che vi ritroverete a cantare con commozione.

"Il Grande Volo" ha invece al suo interno venature ed accenni epici (come non notare e scapocciare con le cavalcate realizzate dal sempre ottimo Montel alla chitarra, o dalle preziose tastiere di Matteo Oldani), altra canzone emotiva ed emozionante in cui i Nemesi alzano il vessillo del Metallo; per poi rigettarsi in una power ballad di altri tempi, in cui vi ribollira' il sangue, la chitarra acustica il pianoforte e le linee di basso di Ardizzone vi intrappoleranno sicuramente il cuore.

Le seguenti "Salto Nel Buio" e "Un'Altra Volta" completano degnamente un lavoro che ho trovato superbo; detto da uno che non mastica certamente questo tipo di soluzioni musicali, puo' essere considerato un buon apprezzamento.

In definitiva segnatevi Nemesi e se avete la fortuna di trovarvelo davanti, non lasciatevi sfuggire questo lavoro, in quanto la vostra collezione acquisira' un pezzo di un certo valore (vista la sua rarita'), ma soprattutto perche l'ho trovato veramente un piccolo e misconosciuto gioiellino metallico, vero ed emozionante.

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