lunedì 5 luglio 2010

WITHERSHIN - The Hungering Void


Informazioni
Gruppo: Withershin
Anno: 2010
Etichetta: Canonical Hours
Contatti: www.myspace.com/withershin
Autore: Mourning

Tracklist
1. Wherein I Exalt
2. The Hungering Void
3. Crossing The Threshold

DURATA: 15:14

Formazione svedese relativamente nuova quella dei Withershin, avendo già un demo "Chaos Discipline" e un album "Ashen Banners" immaturo ma piacevole alle spalle, prima di rilasciare una nuova prova full si cimentano in una mini-uscita dal titolo "The Hungering Void".
Solo tre tracce per quindici minuti di musica totalmente devoti al verbo scandinavo, le influenze Dissection, Marduk e Sacramentum sono più che una semplice percezione istantanea, che la band poggi le sue strutture sul passato conosciuto sembra evidente già dalla veloce e compatta opener "Wherein I Exalt".
La canzone è frenetica, carica di blastato e riesce a evitare una monotonia da spinta esagerata inserendo variazioni in down-tempo indovinate e ricreando un'atmosfera sinistra di contorno che verrà innalzata da una conclusione lenta dove lame si sfregano ripetutamente al di sotto di un parlato subdolamente bisbigliante.
"The Hungering Void" è sì l'episodio di minor durata ma anche quello dove i Withershin non mollano praticamente quasi mai il piede dall'acceleratore, la doppia va a mitraglia, le chitarre come motoseghe scarnificano la carne dando spazio a un assolo melodico di discreta tecnica prima che la voce faccia la sua comparsa, tanta potenza va però a discapito dell'andamento appiattito rispetto all'apripista.
Con "Crossing The Thresold" i ritmi si fanno più carichi di groove e appare l'ombra norvegese dei Satyricon dell'età di mezzo e per certi versi dei Marduk odierni, ricorda qualcosa d'ascoltato nell'ultimo "Wormwood".
Il lavoro di batteria è più agile, oltre a fornire robustezza con dei mid tempo scanditi a orologio trova il tempo di inanellare un paio di cambi interessanti, le chitarre iniziano con una vena dolciastra prima di divinire ruvide, stesso percorso seguito dal cantante che da una partenza in sordina da col passare dei secondi segni di crescita ed esplosione della sua prova, in più il lento incedere della traccia sprigiona una dose di cattiveria notevole che ne avvalora ancor più la sostanza.
L'ep è stato prodotto con tutti i crismi, le chitarre e la batteria arrivano all'orecchio in maniera perfetta così come il basso risulta essere più che vivo, l'unico leggermente penalizzato è il cantante che in alcuni frangenti viene lievemente assorbito, un volume un pelo più alto avrebbe giovato a evidenziarne la prestazione.
"The Hungering Void" fa quindi ben sperare per il futuro di una band che sembra essere in salute, i fan degli act citati inizialmente provino quindi a dare una possibilità d'ascolto a questo lavoro dei Withershin, non dovrebbero aver problemi nel digerirlo.

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