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lunedì 26 luglio 2010ANNTHENNATH - States Of Liberating DepartureInformazioni Gruppo: Annthennath Anno: 2010 Etichetta: Pictonian Records Contatti: www.myspace.com/annthennath Autore: Mourning Tracklist 1. Survival Activation 2. Emotional Balance 3. Symbolic Awareness 4. Sexual Transcendence 5. Somatic Hedonism 6. Electric Destiny 7. Bloody Rivers 8. Atomic Demise DURATA: 50:38 Annthennath nuova realtà francese? Sicuramente il monicker a molti dirà poco o nulla, come spesso accade però i personaggi che rivestono i vari ruoli all'interno appartengono ad act conosciuti e di buona qualità. In questo specifico caso troviamo in line-up membri ed ex di formazioni quali Deathspell Omega, Sael, Otargos, Diskarial e Order Arcanum, non poca cosa come presentazione, basterà a regalarci un buon lavoro? I dubbi vengono sciolti già dalle prime note del debutto "States Of Liberating Departure", il riffing è serrato e la presenza del basso vivace, attiva e molto più che percettibile. E' proprio lo strumento che di frequente nelle produzioni viene bistrattato ad avere ampia possibilità di mettersi in mostra e caratterizzare il sound della formazione, negli otto brani che danno vita al platter oltre a una prestanza palese dei pezzi che si slanciano in durate per lo più medio/lunghe, si nota come il lavoro della sei corde sia in costante e repentina mutazione, la varietà di passaggi e melodie che N° 6 e Lyshd Mordrak inanellano rende le tracce agili e mai ripetitive. Ne sono già chiari esempi l'accoppiata iniziale formata da "Survival Action" ed "Emotional Balance" entrambe basate su ritmiche sostenute e coinvolgenti, una delle tante svolte camaleontiche avviene all'interno di "Symbolic Awareness" dove la batteria si arresta lasciando alla chitarra pulita e al basso piena libertà d'azione con Shaxul che bisbiglia, un pieno centro atmosferico capace di scatenarsi impetuoso nel suo ultimo minuto. Ci provano gusto a sferragliare, si passa così a "Sexual Transcendence", se la partenza in quarta faceva presagire un pieno e duraturo attacco frontale, l'animo interno orientale si prende una breve pausa prima di riserrare i ranghi alternando un riffato pienamente distorto ad altro che gode della chitarra nella sua versione più limpida. La scia che la metà iniziale dell'album ha segnato è quella che la restante continuerà a calcare muovendosi con equilibrio fra spunti in piena velocità e momenti rilassati dediti all'atmosfera dando vita ancora a canzoni interessanti quali "Electric Destiny" e la conclusiva "Atomic Demise". Il mood tetro arricchito da assoli pungenti, la vena ispirata delle asce, la voce maligna di Shaxul, sono parecchie le armi a disposizione di un combo che sembra aver sin da subito trovato una propria strada. Gli Annthennath si presentano dunque con il loro black metal che sarà di gradimento soprattutto agli amanti della scena d'oltralpe, c'è qualche lieve difetto che in corsa potrà esser corretto ma dato che è di un lavoro d'apertura che vi parlo, ci si può ritenere più che soddisfatti. Consiglio quindi di dare più di un ascolto a questo "States Of Liberating Departure", ne vale davvero la pena. |
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